lunedì 19 maggio 2008

L'ANTIMAFIA SOCIALE


TELEJATO, CENTRO STUDI PIO LA TORRE E MAFIA CONTRO INCONTRANO GLI STUDENTI VILLABATESI

Si svolgerà a Villabate, il 22 maggio prossimo, alle ore 10.00, un dibattito pubblico dal titolo "L'antimafia sociale".
L'incontro, inserito all'interno della manifestazione STOP MAFIA, che quest'anno arriva alla sua terza edizione, si terrà in Piazza della Regione davanti agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori del Comune alle porte di Palermo; lo stesso che ha già subito due scioglimenti per infiltrazioni mafiose, l'ultimo dei quali arrivato in concomitanza alla realizzazione di un piano commerciale sul quale la famiglia Mandalà stava orientando buona parte dei suoi investimenti.
Dopo le dichiarazioni del pentito Campanella, che a Villabate era stato Presidente del consiglio comunale della giunta Navetta e consulente del Sindaco della giunta Carandino, arriva finalmente una notizia di segno opposto. E arriva nella ricorrenza del 16 anniversario della strage di Capaci.
Sono in tutto 4 le associazioni che, insieme al Comune di Villabate, oggi guidato da un'amministrazione di centrodestra, hanno promosso l'iniziativa: Terre del Sud, il gruppo scout Villabate 1°, L'AVOFID e I giovani si incontrano.
Prenderanno la parola al dibattito Pino Maniaci, Direttore dell'emittente televisiva Telejato, Renato Campisi dell'associazione Mafia Contro e il Presidente del Centro Studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco.
La manifestazione proseguirà per tutta la giornata del 22 e fino al 23 maggio, con performance musicali, proiezioni e animazione per bambini.

Emanuele Minnella
4 QUARTI MAGAZINE PER STOP MAFIA 2008

domenica 18 maggio 2008

STOP MAFIA 2008


VILLABATE: DAL 20 AL 23 MAGGIO L'EVENTO IN ONORE DEL GIUDICE ASSASSINATO DALLA MAFIA

Di Sara Colletta

…23 maggio 1992, alle ore 17:58, presso il Km 5 della A29 direzione Palermo una carica di 5 quintali di tritolo,posizionata in un tunnel scavato sotto il manto stradale nei pressi dello svincolo autostradale di Capaci – Isola delle Femmine, viene azionata da un telecomando, per mano di un sicario incaricato da Toto Reina…
Tragica cronaca di un giorno che ha segnato la storia dell’Italia interna, del giorno in cui hanno trovato la morte il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Morto perché deciso dalla Mafia, morto perché rifiutava di stare al loro gioco, perché troppo sapeva.
Ma Falcone non è la sola vittima, non è il solo martire della mafia o meglio non è il solo eroe, il giudice Paolo Borsellino, Giuseppe Impastato, meglio conosciuto come Peppino (di cui tra l’altro sempre a Maggio si ricorda il trentennale dalla morte), Pio la Torre, Dalla Chiesa, gli agenti della scorta e tanti altri ancora. Al contrario tutti noi possiamo e dobbiamo ritenerci vittime perché ancora oggi la mafia, nonostante l’impegno di tanti, continua ad esistere e noi tutti ne siamo succubi e la colpa è solo nostra perché al contrario di questi uomini non troviamo il coraggio e la forza di dire basta.
Resta immobile invece proprio su di noi, il dovere e la responsabilità di riscattare la loro esistenze ed ottenere giustizia per chi con la propria vita ha combattuto contro la mafia,non per stoltezza, puro idealismo o narcisismo, ma perché coscienti del fatto che solo con sacrificio, solo con la LOTTA può essere sconfitta questa piovra.
Ecco allora che anche quest’anno a Villabate si ritorna a lottare, e lo faremo scendendo in piazza.
Torna la manifestazione STOP-MAFIA che, quest'anno, è alla sua terza edizione ufficiale (la prima è del 2005).
La manifestazione, promossa dall’associazione TERRE DEL SUD, il gruppo scout VILLABATE I e l'A.VO.FI.D si terrà dal 20 al 23 maggio in Piazza della Regione, con un calendario ricco di appuntamenti.
Grande spazio avranno le iniziative sportive per le quali sono previsti tornei di calcetto per bambini e adolescenti. Ma c'è anche dell'altro. Un dibattito (il 22 maggio ore 10.30) al quale parteciperanno l'associazione Mafia contro, Telejato, il Centro studi Pio La Torre, oltre che il nostro sindaco; un villaggio antimafia con gli stand delle associazioni villabatesi visitabile da tutti il 22 e il 23 maggio.
E ampio spazio sarà dato pure all'intrattenimento con i concerti serali, e l'animazione per bambini.
Le associazioni promotrici dell'evento, per il quale ha dato il patrocinio il Comune di Villabate, lavoreranno in sinergia affinché possa essere dato risalto all’impegno dei tanti dei cittadini villabatesi che fermamente respingono la mafia.
Noi siamo disposti ad affrontare nuovi e vecchi problemi, logistici ed economici, sperando di non essere lasciati soli e sperando che anche le Istituzioni, i nostri amministratori non ci abbandonino mai più, perché è chiaro sono loro i primi a dover diffondere una politica-cultura antimafiosa.
Infine, ma non per ultimo quanto a importanza, Terre del sud (e chiunque altro voglia aiutarci) s’impegnerà affinché venga intitolata una strada del paese, la via Alfa XI, alla memoria di Peppino Impastato: a tal proposito è già partita una raccolta di firme che terminerà nella giornata del 23 maggio in Pazza della Regione.
Sarà difficile e impegnativo e sicuramente avremo bisogno anche di voi! A chiunque sia interessato a collaborare con noi, ricordiamo che può trovarci in Corso Vittorio Emanuele n.286 oppure può contattarci sul nostro sito www.myspace.com/terredelsud o tramite e-mail all'indirizzo sudsouthlands@yahoo.co.uk



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sabato 10 maggio 2008

APPELLO ALLA CITTADINANZA


SULLA PROPOSTA DI TITOLAZIONE DELLA VIA ALFA XI ALLA MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO, A TRENT'ANNI DAL SUO ASSASSINIO

8 maggio 1978. Nella notte, sulla strada statale che collega il territorio di Terrasini a quello di Cinisi perde la vita il giovane Peppino Impastato. Il corpo dilaniato da un'esplosione è rinvenuto il giorno seguente da alcuni dei suoi compagni di lotta.
Sui TG nazionali la notizia fatica ad arrivare; l'Italia intera ha già il suo morto da piangere: Aldo Moro, ucciso dalle BR nelle stesse ore.
È il 9 maggio 1978 e il sangue di Peppino, rosso come la sua giovane militanza nella sinistra in un territorio governato dalla mafia, dalle collusioni del crimine organizzato col potere politico e dalla sopraffazione, assume i contorni inequivocabili dell'assassinio di matrice mafiosa.
L'ipotesi del suicidio sostenuta dagli inquirenti nel processo si rivelerà solo vent'anni dopo l'accaduto, grazie alla resistenza dei familiari e di chi a Peppino vuole ancora rendere giustizia, uno dei peggiori insabbiamenti di prove e depistaggi della storia italiana.

8-9 maggio 2008 Sono passati trent'anni dall'omicidio di Impastato. Chi è sopravvissuto a lui ha lottato e continua a farlo per costruire un progetto di antimafia sociale, partendo dall'esperienza di Peppino, dalle sue lotte nel territorio contro la speculazione edilizia, contro la disoccupazione, la corruzione e la collusione della criminalità organizzata con le istituzioni e con il potere politico ed economico.

PERCHÉ UNA VIA PEPPINO IMPASTATO PROPRIO A FONDO VITALE


Perché Fondo Vitale è la periferia dimenticata del paese, dove arretratezza culturale, debolezza economica e sfruttamento sociale si combinano al dramma della disoccupazione, della povertà, della mancanza di risorse e di fiducia nel futuro.
Perché a Fondo Vitale, il destino dei figli non sarà molto diverso da quello dei loro genitori, senza un'adeguata opera di sostegno all'educazione, di cambiamento radicale, di affermazione dei diritti più elementari.
Una via Peppino Impastato, vittima della mafia, perché questa era anche la lotta di Peppino, una lotta che partiva dal basso, al fianco dei più deboli, per una ragione di libertà non solo formale.

Affinché l'insegnamento morale e civile di Peppino si trasmetta alle future generazioni e il suo ricordo resti vivo nella mente di ciascuno...
Perché costruire un mondo senza mafia è possibile, ma soprattutto necessario

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE POPOLARE PER INTITOLARE LA VIA ALFA XI
A PEPPINO IMPASTATO, VITTIMA DELLA MAFIA

VIENICI A TROVARE IL 22 e 23 MAGGIO A PARTIRE DALLE ORE 10.00
IN PIAZZA DELLA REGIONE A VILLABATE

RICORDARE PER CONTINUARE... RICORDARE NON BASTA...


Associazione TERRE DEL SUD 4 QUARTI MAGAZINE

giovedì 8 maggio 2008

TRENTENNALE OMICIDIO IMPASTATO


Appello per una Manifestazione nazionale contro la mafia
a 30 anni dall'assassinio di Peppino Impastato


Sono passati ormai trent'anni dall'assassinio politico-mafioso di Peppino Impastato e 29 dalla manifestazione nazionale contro la mafia che abbiamo organizzato a Cinisi in occasione del primo anniversario della sua morte.
Non possiamo dire che da allora nulla sia cambiato; abbiamo raggiunto obiettivi importanti con il nostro impegno e con la lotta quotidiana che abbiamo condotto io, mia madre, i compagni di Peppino, Umberto Santino e Anna Puglisi fondatori del Centro siciliano di documentazione di Palermo, successivamente dedicato a Peppino, seguiti da una parte della sinistra e dei movimenti legati alla nostra storia e alla nostra lotta.
Abbiamo affrontato un lungo percorso di fatica e di sofferenza che ci ha portato anche a sperimentare l'amarezza e la rabbia quando abbiamo toccato con mano le collusioni tra la politica, le istituzioni e la mafia. Il lavoro di memoria e le attività portati avanti in questi anni sono stati difficili, ma non certo inutili: hanno contribuito a sviluppare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni che hanno recepito positivamente il nostro messaggio.
Il pensiero, le idee di Peppino e la sua esperienza di militante comunista che guardava tutte le sfaccettature della realtà lo conducevano a partire dal basso, riprendendo la linea delle lotte contadine, anticipando i tempi e accelerando un processo di crescita e di presa di coscienza rispetto al pericolo costituito dalla mafia, fino ad allora volutamente sottovalutato: la sua era una vera e propria lotta di classe contro un sistema criminale basato sullo sfruttamento e sulla sopraffazione.
Non è stato facile per lui, così come non è stato facile per noi: abbiamo raccolto la sua eredità e siamo andati avanti, cercando di continuare giorno dopo giorno per costruire un progetto di antimafia sociale che partisse dall'esperienza di Peppino, dalle sue lotte nel territorio contro la speculazione edilizia, contro la disoccupazione, a fianco dei contadini di Punta Raisi che venivano affamati dall'esproprio delle proprie terre [...]
Siamo stati poi catapultati in una situazione pesante; ci siamo scontrati con una realtà drammatica: la mafia aveva alzato il tiro uccidendo chiunque tentasse di ostacolare il suo processo di espansione. Giudici, poliziotti, politici, militanti della sinistra, giornalisti, tutti ammazzati uno dopo l'altro in una mattanza che è durata molti anni, troppi, ed è culminata con la strategia dello stragismo.
Abbiamo vissuto tutto questo sulla nostra pelle mentre eravamo impegnati nella ricerca della verità e non solo riguardo l'omicidio di Peppino, denunciando e mettendo in evidenza gli ostacoli più turpi, quelli più dilanianti, quelli causati dalla collusione mafiosa con una parte delle istituzioni.
Le vicende giudiziarie riguardo il "caso Impastato" lo dimostrano: forze dell'ordine, magistrati, politici hanno tentato in tutti i modi di non farci arrivare alla giustizia, orchestrando un depistaggio vergognoso e tacciando Peppino di essere un terrorista-suicida. Non ci sono riusciti.
Parlare di legalità oggi significa anche riportare alla luce la versione veritiera di quanto è accaduto a Peppino e più in generale dal dopoguerra in poi, da quei grandi movimenti di liberazione che furono la Resistenza antifascista e il Movimento contadino [...]
La Relazione della Commissione parlamentare antimafia sul "caso Impastato" ha ricostruito le dinamiche e le responsabilità del depistaggio, ma i responsabili sono rimasti impuniti [...]
Oggi, a distanza di tanti anni da quei fatti, viviamo una realtà che non si è affatto riassestata. Il sistema mafioso prolifera e i conflitti sociali non si sono mai assopiti: per far fronte alle degenerazioni della società, da cui scaturiscono le fortune politiche di personaggi come Berlusconi e di tanti altri, i movimenti continuano a mettere in pratica l'impegno dal basso ricoprendo un ruolo centrale nel mantenere viva l'autodeterminazione dei cittadini.
È arrivato, però, il momento che acquisiscano una maggiore consapevolezza sulla centralità dell'impegno nella lotta alla mafia [...]
I movimenti no-global degli ultimi anni rappresentano una forma di resistenza al neoliberismo e al pensiero unico ma non hanno sviluppato un'analisi adeguata del ruolo delle mafie nel contesto attuale.
Nel nostro Paese le mobilitazioni di questi ultimi mesi che hanno visto centinaia di migliaia di persone scendere in piazza per chiedere di rispettare il programma di governo, per pretendere giustizia e verità sui fatti di Genova, per difendere i diritti delle donne hanno mostrato che è presente nei cittadini la volontà di cambiare lo stato di cose.
In questa prospettiva di mutamento la lotta alla mafia è uno dei terreni decisivi della lotta per il soddisfacimento dei bisogni e per la democrazia [...]
Facciamo appello a tutte le associazioni che lottano per una legalità non retorica e formale, sparse sul territorio nazionale, affinché ci diano il loro contributo di idee e di azioni per lo svolgimento della manifestazione del prossimo 9 maggio [...]
Facciamo appello all'informazione democratica e ai mezzi di comunicazione liberi affinché ci sostengano e sviluppino una conoscenza reale delle mafie e dell'antimafia, mentre troppo spesso assistiamo a trasmissioni e servizi che danno un'immagine suggestiva di feroci criminali e riducono l'antimafia alle iniziative più spettacolari.
Chiediamo il loro contributo agli artisti che si dichiareranno disponibili affinché con la musica, il cinema, il teatro e lo sport si cominci un'opera di sensibilizzazione e di educazione adeguate.
È importante che anche i Comuni che hanno intitolato una strada a Peppino partecipino al trentennale, così come gli iscritti alle sedi dei partiti della sinistra a lui dedicate.
Facciamo appello alle scuole, agli insegnanti e agli studenti, affinché siano al nostro fianco in questo difficile percorso.
Facciamo appello alle donne, ancora imbrigliate dai comportamenti maschilisti della nostra società, affinché partecipino numerose per rinnovare la rottura di mia madre Felicia rispetto all'immobilismo culturale, bigotto e reazionario, e per ripercorrere i passi delle tante donne, madri, figlie, sorelle, che hanno fatto dell'impegno antimafia la loro ragione di vita.
Anche i sindacati devono assumersi le proprie responsabilità, mettendo al centro i problemi del lavoro nero, precario, ultraflessibile, riprendendo le battaglie che furono di Peppino e dei suoi compagni.
E chiediamo alle forze politiche che si dicono democratiche di operare un taglio netto con mafie e corruzione. Si parla tanto di criminalità, di riciclaggio, di lavoro nero, di immigrazione clandestina, di sfruttamento minorile, di violenza sulle donne, di violenza razziale e di altre problematiche che non ci danno respiro: troppe volte ci si ferma alle parole o si adottano strategie più deleterie degli stessi problemi che dovrebbero risolvere, come i cosiddetti "provvedimenti per la sicurezza dei cittadini" che finiscono per annullare diritti umani fondamentali..
Esistono percorsi ben più sostenibili e compatibili con il benessere e il rispetto di tutti, che vengono però esclusi perché non fanno gli interessi dei soliti noti.
Aspettiamo ancora il perfezionamento della legge sulla confisca dei beni mafiosi, la legge 109 del '96, proposta da Libera di Don Ciotti con una petizione popolare che ha raccolto un milione di firme sull'onda emotiva delle stragi di Capaci e via D'Amelio. L'intento era di avviare un nuovo percorso di sviluppo economico antimafioso, ma si è arenato negli scogli della burocrazia, del lasciar correre e degli interessi mafiosi.
Il 9 maggio a Cinisi, nell'ambito delle iniziative del Forum antimafia "Peppino e Felicia Impastato", sarà un'occasione per riflettere su tutte queste tematiche, per far sentire la propria voce, per ribellarsi: siamo convinti che costruire un mondo senza mafia è possibile.
Non solo, è necessario: un mondo senza questa "montagna di merda" che ci travolge.
Il luogo scelto per la nuova Manifestazione Nazionale Contro la Mafia è Cinisi, non solo perché è lì che Peppino è nato ed ha svolto le sue attività, ma anche perché è da sempre una roccaforte dell'organizzazione mafiosa; lo fu ai tempi di Cesare Manzella prima e di Tano Badalamenti poi. Ma tuttora il nostro paese è un pilastro del controllo mafioso: i clan locali sono rappresentati nella "commissione regionale" ed hanno un rapporto diretto con i capimafia; così è stato con Provenzano e con Lo Piccolo fino a poco tempo fa.
È ora di attivarsi: dal 9 maggio in poi vogliamo cominciare a respirare aria pura, intrisa di libertà; vogliamo iniziare a vivere la gioia della bellezza.
Peppino, con il suo sacrificio, ci ha dato tanto. Non basta ricordarlo. Bisogna raccogliere quanto ci ha lasciato e continuare; dare nuova vita al suo pensiero e alla sua azione di uomo libero, ma soprattutto di siciliano libero.
Giovanni Impastato


PROGRAMMA FORUM SOCIALE ANTIMAFIA 2008
TRENTENNALE DELL'OMICIDIO DI PEPPINO


8 MAGGIO
Ore 16,30: Accoglienza Concentramento presso la stazione ferroviaria Cinisi-Terrasini e Casa Memoria (C.so Umberto I, 220) Lettura Appello manifestazione nazionale + documento programmatico Forum sociale
Ore 18,00: Il Femminismo Forum di discussione sull'impegno in difesa dei diritti della donna Ospiti - relatori: Collettivo Femminista M.C., Collettivo Malefemmine-Pa, Novat
Ore 21,00: spettacolo di Ciccio Impastato; spettacolo di Lucia Sardo

9 MAGGIO Informazione e controinformazione ieri e oggi
Ore 10,00: forum di discussione sulla libera informazione e la comunicazione dal basso
Ospiti - relatori: Radio Onda Rossa, Francesco Catalano - Radio Onda d'urto, Valerio Monteventi - Radio Alice, Roberto Morrione, Lirio Abbate, Riccardo Orioles
Arrivo nel porto di Terrasini della veleggiata con partenza da Sanremo dedicata a Peppino e Felicia.
Ore 17,00: Manifestazione nazionale contro la mafia Corteo da Radio Aut di Terrasini a Cinisi lungo la via che Peppino percorse la notte tra l'8 e il 9 maggio 2008 quando fu sequestrato ed ucciso.
Ore 21,00: concerto in piazza. Si esibiscono i Tètes de Bois, Ciscovox, Pippo Pollina + Linard Bardill, Flavio Origlio e i LUFF

10 MAGGIO Mafia e antimafia dagli anni '70 ad oggi
Ore 10,00: forum di discussione su mafia e antimafia negli ultimi 30 anni.
Relatori: Umberto Santino: introduzione, Francesco Forgione: l'attività della Commissione antimafia, Giuseppe Lumia: la relazione della Commissione antimafia sui beni confiscati, Franca Imbergamo: legislazione e azione giudiziaria, Rosario Crocetta: l'azione degli Enti Locali, Pietro Milazzo, Nino Rocca, Tony Pellicane: l'antimafia sociale e la lotta per la casa a Palermo, Enrico Colaianni: l'associazionismo antiracket, Davide Ganci, Rosa La Plena: l'uso sociale dei beni confiscati, Pia Blandano: l'attività nella scuole, Gianluca Faraone: il ruolo delle cooperative di Liberaterra, Salvo Vitale e Giovanni Impastato: la presenza della mafia nel territorio di Cinisi.
Ore 21,00: concerto: Migrantes, Collettivo Musicale Peppino Impastato, Carmen Consoli e i Lautari

11 MAGGIO Movimenti alternativi dal '68 ad oggi
Ore 10,00: forum di discussione sui movimenti di ieri e oggi.
Ospiti - relatori: Renate Siebert, Guido Viale, Vincenzo Miliucci, Piero Bernocchi, Renato Franzitta, Tano D'Amico
Ore 16,00: continuazione forum Ospiti - relatori: No Tav, No Ponte, Comitato verità e giustizia per Genova, No Dal Molin, Comitato contro l'ampliamento delle basi militari-Sigonella
Ore 21,00: concerto: Gente strana posse, Assalti Frontali
Per contribuire alle spese è aperta una sottoscrizione. I contributi vanno inviati a: Associazione culturale Onlus "Peppino Impastato" di Cinisi. Conto corrente postale n. 26951889, indicando nella causale: contributo per il Forum sociale 2008.

COME ARRIVARE
In auto: Autostrada A29 Palermo-Trapani-Mazara del Vallo, uscita svincolo di Cinisi oppure S.S. 113 in direzione Trapani.
In Treno: Linea ferroviaria Palermo -Trapani, fermata alla stazione di Cinisi (25 km da Palermo).
In Pullman: Corse ditta AST da Palermo direzione Partinico o Terrasini. Fermata all'incrocio principale di Cinisi.

DOVE ALLOGGIARE
Campeggio autogestito presso il Campo sportivo di Cinisi - Via della Libertà (contributo libero Obbligatorio portarsi la tenda)

venerdì 25 aprile 2008

MEZZANOTTE DI FUOCO


ANALISI DI UN APRILE INCANDESCENTE

di Erica Prestigiacomo

Chi, nel corso di queste ultime settimane, non ha accostato l’immagine del proprio paese a quella di Napoli? Da Bagheria a Villabate, passando per Ficarazzi…. è bastata qualche ora per capire che ancora una volta gli operatori ecologici stessero scioperando. E l’azione apparirà prevedibile se si pensa che, per tutto il mese, le notizie in merito alle sorti del COINRES sono state tanto contraddittorie quanto minacciose: si è parlato di fallimento prima e di commissariamento poi, si è temuto per le ripercussioni contrattuali conseguenti ad un’eventuale cessione del consorzio ad una società settentrionale, si è paventata la possibilità di aggirare il consorzio, pagando l’AMIA affinché effettuasse per sei mesi il servizio fino ad ora svolto dagli operai COINRES, che di conseguenza sarebbero stati costretti a restarsene a casa. Intanto, viene a galla che il COINRES in questi due anni e mezzo non ha versato all’INPS i contributi mensilmente detratti dalle buste paga degli operai, e che i 103 € mensili versati da ognuno di loro per il TFR non sono mai giunti a destinazione. Come se non bastasse, è emerso anche che tutti quegli operai che hanno accettato di estinguere finanziarie e prestiti vari cedendo un quinto del proprio stipendio, pur avendo regolarmente visto sottrarselo…. Sono stati protestati! Così, inspiegabilmente (?) abbandonati dai sindacati, gli spazzini di ogni paese hanno ripreso lo stato d’agitazione.
Indimenticabile per gli operatori villabatesi la notte di domenica 20, che li ha visti trasformarsi da spazzini a mezzi eroi. Infatti, mentre i roghi di spazzatura scaldavano le notti bagheresi, per paura che anche i cassonetti villabatesi finissero con l’essere dati alle fiamme, danneggiando non soltanto le attività commerciali più prossime ai cassonetti, ma anche i veicoli presso di essi posteggiati, gli operai hanno sospeso lo sciopero per ripulire dai rifiuti le strade più a rischio. Appena in tempo. Già durante le operazioni di pulizia arrivavano infatti le notizie degli incendi ai cassonetti siti nella zona cimiteriale e nel corso principale. Fin qui niente di eroico. Il fatto è, che gli operai assunti dalla Temporary e il regolare personale di Bagheria e Ficarazzi, avevano così calorosamente espresso il loro dissenso per il ritorno all’opera dei colleghi, che per paura di ritorsioni gli operai sono stati scortati nella loro attività da vigili e carabinieri.
In conclusione, gli operai sono stati precettati, ma il loro sciopero ha se non altro riscosso un qualche successo: nell’arco di un paio di settimane sono stati versati gli stipendi di febbraio e marzo. Va però segnalata una curiosa anomalia: poiché i diligenti contabili dell’azienda hanno in più occasioni sbagliato le buste paga, buona parte degli operai si è ritrovata a percepire in meno, da dicembre ad ora, una cifra oscillante intorno ai mille euro.
Per dovere di cronaca, va segnalato che l’insonne notte del 20 aprile, è stata trascorsa per strada anche dal sindaco Di Chiara e dall’assessore Cilluffo, i quali sono stati vicini agli operai in rivolta al punto da aver lottato non soltanto contro l’opposizione, ma anche contro alcuni membri della stessa maggioranza pur di versare al COINRES 475.000 €, anticipando le rate dovutegli fino a luglio, a patto che venissero pagati gli stipendi. Ma di fatto continuando così, con buona parte dei comuni del consorzio che continuano ad essere insolventi, con una discutibile gestione amministrativa, con le spese di manutenzione da sostenere (Villabate non ha più mezzi, perché non ci sono fondi per riparare quelli in suo possesso), con l’AMIA che esige il pagamento per il versamento dei nostri rifiuti nella discarica di loro proprietà, con i fornitori che reclamano il saldo per i beni ceduti (primo fra tutti il carburante), e con gli stipendi da pagare … il clima incandescente di aprile minaccia di protrarsi ad oltranza. E il futuro appare più che incerto proprio grigio. Grigio fumo.

giovedì 3 aprile 2008

4 QUARTI MAGAZINE CHIUDE: Che cosa ne pensi?

Caro Visitatore, come ben sai il progetto che ha dato vita alla nostra testata è quasi giunto al termine.
Sono infatti passati dieci mesi dall'inizio dell'avventura in 4 QUARTI: 15 ragazzi accomunati dalla voglia di riscatto sociale in un territorio difficile quale è Villabate.
Maggio è la nostra ora X ...
Cessato il sostegno finanziario della Commissione Europea, per noi volontari, mandare avanti la baracca, da soli, diventa davvero difficile...
Si affaccia prepotentemente all'orizzonte la possibilità che tutto finisca, così come è cominciato, ma questa volta senza alcuna sorpresa.
La precarietà della situazione che viviamo è sempre stata una costante del nostro agire. Ma non ci ha limitati. Per nulla. Mai.
In tutti questi mesi siamo stati bene. Abbiamo realizzato qualcosa di cui sentivamo l'urgenza, creato opinione, dibattito, nelle pagine del nostro giornale; offerto cittadinanza alle vostre critiche anche quando non erano del tutto edificanti nei nostri confronti; ma soprattutto siamo cresciuti in ordine alla qualità delle informazioni pubblicate.
Abbiamo scoperto a poco a poco il bisogno di essere cittadinanza attiva, non sempre scontato dalle nostre parti. Creato un luogo in cui sentirci valorizzati come individui, senza piagnistei. Non siamo noi quelli che si piangono addosso o che restano soltanto a guardare.
E anche se non indispensabili, restiamo comunque una realtà locale positiva a prescindere dalle considerazioni strettamente personali che taluno può manifestare nei nostri confronti.
Ma come in tutti i sogni, prima o poi dovevamo pur svegliarci. E ci svegliamo oggi in un presente difficile da accettare, con un futuro impossibile da immaginare.
Siamo quasi giunti al capolinea del nostro viaggio... E in attesa di rinnovare il biglietto, non possiamo illudervi che possiamo farcela anche stavolta. Il nostro percorso a partire da oggi si fa ancora più accidentato e la buona volontà, da sola, certamente non basta per arrivare lontano.
Perchè è lì che volevamo andare, quando abbiamo cominciato.
Oggi rivendichiamo il diritto a una nuova possibilità... Ma non ce la sentiamo, proprio per lo stesso motivo, di bussare alla porta di qualcuno... Ne tanto meno di entrare in quella porta e di uscire dalla finestra.

Emanuele Minnella
Redattore-capo 4 QUARTI MAGAZINE

mercoledì 2 aprile 2008

THE WALL (Il muro)


VILLABATE. RIQUALIFICATO L'INGRESSO DEL PAESE. LO SCONTRO CON GLI AMBULANTI IRREGOLARI È FINITO, MA A CACHÌ!

di Emanuele Minnella

Un metro e mezzo in altezza per poco meno di settanta passi. Si presenta così il nuovo ingresso del paese, con il suo muro color grigio indifferente, davanti al mercato ortofrutticolo.
Una barriera di cemento armato la cui esecuzione, affidata alla ditta M. & C. SERVICE S.r.l. di San Cipirrello, è prossima ad essere ultimata.
I muri separano, dividono. Talvolta proteggono.
A Villabate, invece, pur avendo ottenuto una collocazione nello spazio, non servono né all'una, né all'altra funzione.
In realtà una sua ragione di esistere questo muro ce l'ha, ma è così sconcertante che non riusciamo ad accettarla.
Neppure se l'opera ci venisse presentata come uno dei tanti interventi di riqualificazione urbana riusciremmo a farcela piacere. Ciò nonostante dovremmo affrontarla, nella sua mediocrità, per sostenerne il peso senza rimanere pure schiacciati.
Si dice che il peso di un muro è sempre maggiore di quello totale dei singoli mattoni che lo compongono.
Osserviamo: il muro in questione, oltre al cemento, incorpora simultaneamente tutti gli argomenti di una politica insicura e rinunciataria; la stessa che alimenta, in misura variabile, la sfiducia nel cambiamento del nostro paese.
Si dice che, numeri alla mano, il muro sia costato 68 mila euro.
Osserviamo: ok! il prezzo è giusto. Mille euro a passo, per impedire a dei venditori di ortofrutta, responsabili di rallentamenti al traffico, di collocarsi su quel triangolo di marciapiede. In definitiva, la cifra da sborsare per “metterci in regola” con la legge, dato l'elevato numero di ambulanti privi di licenza e delle necessarie autorizzazioni per l'occupazione di quella parte di suolo.
Si dice che non vi era altra possibilità all'infuori di questa.
Osserviamo: a seguire l'iter logico che ha accompagnato il provvedimento, sembrerebbe pure una scelta valutata con rigore. In realtà l'incapacità di sanzionare gli abusivi non poteva che determinare simili distorsioni del buon senso. Constatato che nessuno degli irregolari avrebbe tirato fuori dalle proprie tasche un sol soldo per pagare una multa, la si farà patire alla collettività intera.
Si dice che è tutta colpa del Sindaco.
Osserviamo: si dice male. È inutile scaricare la nostra insoddisfazione sul primo cittadino. La decisione di costruirlo risale al 3 maggio 2007, giorno in cui è stato reso pubblico il bando per l'espletamento della gara. All'epoca la bottiglia di champagne per Di Chiara era ancora a raffreddare in frigo.
Si dice che è tutta colpa del Sindaco (2).
Osserviamo: non ci risulta che si sia opposto alla sua costruzione. Ma neppure il consiglio comunale.
Si dice che la questione dei venditori abusivi sia finita a cachì.
Osserviamo: obiettivo degli amministratori sembra essere diventato adesso quello di concedere agli irregolari apposita licenza, o comunque ci stanno pensando. La questione non è comunque risolta; solo parzialmente rinviata. Altri interessi riguardano la nuova collocazione da proporre agli ambulanti che, una volta convertiti alla legge, sapranno bene come tutelare i propri diritti (chiamatili fissa!).
Si dice che in certi casi, certe cose è meglio non dirle.
Osserviamo: non è il nostro caso.

LA "SUBURRA" DELL'IMPERO VILLABATESE


VIAGGIO NELLA REALTÀ DI FONDO VITALE, IL QUARTIERE SEDOTTO E ABBANDONATO DALLA POLITICA E DAI SUOI VIZI

di Giuseppe Vitale

I casi popolari. Così allegoricamente, ma esattamente, viene identificato un quartiere periferico del nostro paese: è Fondo Vitale con le sue vie, Alfa XI, Michele Reina e chissà quale altra stradella inglobata in questa singolare borgata.
Per dovere di cronaca, va precisato che, a Villabate, oltre che nel suddetto quartiere, le abitazioni popolari sono presenti anche altrove; tuttavia l’unica zona che sembra riversare nelle stesse condizioni di Fondo Vitale, cioè con le medesime caratteristiche di ghetto per lo più isolato dal resto del paese, è quella di via Messina Marine, dove, a quanto pare, la situazione sembra essere ancora più critica.
Per capire con quali modalità e con quali strani criteri si sono costruite queste “cattedrali nel deserto” dovremmo andare indietro sino agli anni ottanta, anni floridi per l’edilizia filo-mafiosa.
Ma poiché, è inutile piangere laddove tante lacrime si sono già versate, faremo a meno di carpire certe informazioni che servirebbero solo ad alimentare un fiume di lacrime già in piena.
La casa popolare, di cui solo recentemente si riparla per risolvere il problema dei cari affitti e del mutuo-ergastolano, dovrebbe essere un diritto e non una discriminazione!
E intanto le 147 famiglie e le 541 persone (e scusate se sono poche) residenti in Fondo Vitale, come vivono la loro storia?
Beh! Considerando che sono passati circa diciotto anni da quando gli alloggi sono stati, in malo modo, assegnati, e che da altrettanti anni io stesso ci abito, vi fornirò la mia visione, forse personalistica, ma alquanto veritiera.
La mia intenzione, non è quella di mettere altra legna sul fuoco (come per dire oltre ai problemi, anche le bastonate) bensì quella di far alzare le fiamme affinché, chi non le avesse ancora viste, quantomeno ne senta il caldo ardore.
Dacché la memoria mi accompagna, i casi popolari sono sempre state terra franca, terra di nessuno, o meglio terra appannaggio esclusivo di chi ci vive.
Qui la vita scorre ogni giorno apparentemente in modo placido. Fin troppo direi.
I residenti, avvezzi al solo contesto, non sembrano preoccuparsi del loro presente, fatto di solitudine e isolamento. Figuriamoci se dovessero preoccuparsi di affrontare, con atteggiamento inverso, un futuro incerto.
Con non poche difficoltà, tutto ciò può risultare comprensibile. È invece inaccettabile la sordità e l’insensibilità della società istituzionale che da sempre (e fino ad ora) ha mostrato verso questi abitanti, già penalizzati da condizioni congenite, e costretti a rinunciare a dei diritti elementari, sicuramente garantiti con maggiore facilità ai loro concittadini (ma qui il paragone non regge).
Ed è semplice capire come un quartiere abbandonato alla propria quotidiana follia, dove le uniche relazioni sociali si intrattengono per mezzo dei numerosi (e menomale) venditori ambulanti, unici veri visitatori-animatori, in concorrenza con la pseudo azione repressiva delle forze dell’ordine diventi lo scenario perfetto di: dispersione scolastica, sfruttamento del lavoro minorile, disoccupazione, emarginazione, disagio, violenza, delinquenza (e mi fermo qui per non farla ancora più dissacrante). Eppur vero, però che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
Per un attimo avevo dimenticato la massiccia presenza della politica, quella partitica, intendo. Puntuali come gli orologi svizzeri, i politici di turno, quando è tempo di elezioni, sembrano ricordarsi dei quartieri periferici. Ed ecco spuntare manifesti, volantini, buste di spesa per i più bisognosi, vassoi di pasticcini per i palati più fini, promesse di lavoro, e quant’altro. Grande operazione di marketing!
Poi comunque sistematicamente il vuoto. Una volta finite le elezioni, un ringraziamento per megafono, qualche piccola festicciola e lì si interrompe il compito della politica. Vale per i vinti e per i vincitori!
Sono sicuro che qualcuno si stia già nervosamente agitando su quella sedia, come segno di disapprovazione. Ed in effetti, dal canto suo potrebbe avere ragione.
Infatti da un anno circa, ovvero dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, qualcosa sta cambiando (!?!).
Non me ne voglia nessuno, ma non ne sono convinto. Soprattutto perché, gli sporadici interventi di facciata (come pulire il giardino antistante all’asilo tra l’altro una sola volta) dovrebbero essere ordinari lavori di cui non dovremmo certamente discutere. Ma si sa, Villabate è l’eccezione.
Voglio ricordare che già nel cartellone delle attività estive, organizzate dal Comune, spiccava una serata a Fondo Vitale, con relativo cantante popolare palermitano che cantava in napoletano, Mister Gianni Vezzosi (di cui non voglio fare commento alcuno sulla sua professionalità). La serata ha riscontrato un gran successo, sia tra i villabatesi che tra i cittadini dei paesi limitrofi, a tal punto da invadere il quartiere. Roba da Tatangelo!
Di contro, mezza dozzina di pattuglie erano accorse per vigilare su chissà quale noto motivo.
Forse dovrei pensare che erano anche loro fans di Gianni?
Non capisco a quale scopo si sia realizzata una serata del genere, in un quartiere con già precarie condizioni culturali.
Forse per evitare una folla variopinta in piazza della Regione? O più semplicemente per mantenere una promessa pre-elettorale?
Se l'intenzione degli amministratori era quella di ridare vita ad un quartiere abbandonato, intenzione peraltro apprezzabile, a mio parere, hanno optato per la soluzione più erronea possibile.
Peccato che le buone intenzioni siano svanite così come svanisce una stagione!
Ammetto che possono essere inezie, quelle appena dette, ma nonostante il tempo trascorso e l'uso frequente di Malox è stato un boccone amaro mal digerito, che finalmente ho rigurgitato.
Ma vogliamo parlare delle condizioni delle strade, con buchini, buche e buconi?
Meglio non precipitarci in affermazioni azzardate, visto che il Comune ha già avviato la gara per il rifacimento di 120 strade. Saranno forse incluse anche le strade di via alfa XI e company? Chi vivrà vedrà!
Anche se considerando quanto già avvenuto in altre occasioni è facile intuire come andrà a finire. Mi riferisco in particolare alla collocazione dei cassonetti della raccolta differenziata, di cui Villabate è stata munita da diversi mesi, mentre a Fondo Vitale non se ne vede ancora nemmeno l’ombra.
Anzi sembra essere il luogo ideale (per non abusare della parola discarica) per disfarsi delle cose più disparate.
Traendo spunto dalla questione rifiuti, argomento quanto mai scottante (vedi la tragedia di Napoli, vedi la soap-opera Coinres), ne approfitto per sollecitare il Comune ad avviare una campagna seria di sensibilizzazione in materia, se non vorremmo ritrovarci fra qualche anno nelle stesse condizioni di Napoli.
E ricordando al Sindaco, in quanto primo cittadino, nonché capo dell’amministrazione, che la tassa sui rifiuti è pagata anche dagli abitanti di Fondo Vitale, di provvedere all’ubicazione dei cassonetti per il riciclo della spazzatura.
Attendiamo risposte, anzi fatti!

TUTTI INSIEME A BELLOLAMPO


RACCOLTA DIFFERENZIATA: VERITÀ E BUGIE DIETRO LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DEL COINRES

di Erica Prestigiacomo

Finalmente anche il COINRES si è mosso in materia di raccolta differenziata: ogni famiglia ha ricevuto il suo coupon elaborato, prodotto e distribuito grazie ai fondi dell´Agenzia Reg. della Tutela delle Acque e dei Rifiuti. Le spiegazioni semplici ed efficaci sulla modalità di conferimento del rifiuto da differenziare, sono state accolte con entusiasmo dagli spiriti più ambientalisti che da subito hanno iniziato a gettare i rifiuti in modo intelligente. Ma forse in questi casi più che d’intelligenza si è trattato di ingenuità. Infatti allo stato attuale, il COINRES si limita a far confluire i materiali differenziati in apposite piattaforme autorizzate. Non discariche, dunque, ma neppure enti preposti al riciclaggio. E qualche operatore ecologico insinua che a loro non è arrivata alcuna comunicazione in merito, e che per ora tutti i rifiuti finiscono indistintamente a Bellolampo. Malignità dei lavoratori mal pagati o bugiarda propaganda dell’azienda? Difficile trovare la verità, e a dire il vero, difficile anche esigere l’adempimento al servizio da parte del COINRES, soprattutto in un periodo così caldo e delicato quale quello attuale, in cui è già tanto se i rifiuti vengono raccolti. Di fatto, nel dubbio, nonostante ogni cittadino dovrebbe gettare i propri rifiuti nel proprio comune di appartenenza, vi invito a trasgredire a fin di bene: se davvero non riuscite a rassegnarvi all’idea che gli scatoloni che avete riempito con sola carta finiscano in discarica accanto alle vostre lattine schiacciate con cura e a tutti gli altri rifiuti locali, non resta che una semplice possibilità: gettateli a Palermo. Infatti da tempo l’AMIA effettua il servizio di raccolta differenziata. Attualmente i materiali da riciclo convergono nelle mani di privati, ma in breve l’AMIA dovrebbe iniziare a riciclare da sé, e per questo motivo si è già dotata di un centro per la raccolta differenziata, costato peraltro 2 milioni, che potrebbe riciclare 44 mila tonnellate di carta e plastica. Potrebbe, ma non lo fa. La questione è che questo centro non è stato ancora collaudato per problemi burocratici… storie di ordinaria Sicilia! Il direttore generale promette che sarà messo in funzione entro la fine della primavera, ma non specifica di quale anno. Intanto ad espletare il servizio ci pensano le ditte esterne convenzionate, che però funzionano molto meno di quanto potrebbero perché a Palermo la raccolta differenziata non è mai davvero decollata, e oggi la percentuale di rifiuti differenziati supera di poco il 5 per cento. E’ davvero paradossale che chi vuole impegnarsi non ha garanzie sufficienti per farlo, e chi ne ha la possibilità non se ne cura. Sembra che nulla sia stato fatto per incrementare questa percentuale, e forse la verità è che per qualcuno risulti più conveniente puntare sulla costruzione del termovalorizzatore che sul riciclaggio. Intanto non ci resta che invidiare quei comuni in cui, pur essendo affidata a privati, la raccolta differenziata funziona egregiamente, e i rifiuti vengono raccolti casa per casa secondo un calendario prestabilito: l’umido viene raccolto nei giorni dispari, il martedì si raccolgono vetro e lattine, il giovedì la plastica e il sabato la carta….Trieste? No. Altofonte! Riciclare è il modo più semplice ed economico per tutelare l’ambiente e la nostra stessa salute. I tanto decantati termovalorizzatori dovrebbero essere l’ultima soluzione a cui ricorrere, e sarebbe veramente così se l’interesse comune si sostituisse all’interesse personale: tanti paesi hanno capito già da parecchio che il riciclaggio della spazzatura è un vero e proprio business. Se il COINRES o l’AMIA riuscissero a riciclare i rifiuti locali, non ne trarremmo soltanto vantaggi ecologici, ma anche economici: gli utili si trasformerebbero infatti in riduzioni concrete della nostra tassa sui rifiuti. Ma come si suol dire, in Sicilia ognuno pensa agli affari suoi.

LA POLITICA COME UNA PARTITA


SCENDONO IN CAMPO I PRIMI SEI MESI DI AMMINISTRAZIONE

di Emanuele Minnella

Nni ficiru abballari a samba! O quasi.
L'amministrazione comunale, riunitasi lo scorso 9 marzo nell'aula consiliare, ha giocato la sua prima vera partita con gli elettori.
La comunicazione istituzionale (a dire il vero più un tentativo che altro) sembra essere diventata un'arma da non sottovalutare persino per i nostri amministratori che, a distanza di otto mesi dall'insediamento in Comune, hanno scelto di giocare in casa, scegliendo un'assemblea cittadina per tracciare un primo bilancio della loro stagione.
La vita come una partita: scendono in campo i primi sei mesi di attività amministrativa e la cittadinanza villabatese.
Domenica, ore 11.00: se il Sindaco rinuncia alla Messa, di sicuro possiamo farlo anche noi.
In tribuna una discreta rappresentanza di cittadini over 50. Fischio di inizio. È l'avvio della partita.
L'assenza di giovani talenti, certamente fuori allenamento, oltre che sfiniti dal solito sabato sera passato 'a banchina, consegna la partita agli attaccanti dell'amministrazione Di Chiara che dominano il terreno di gioco, collezionando tutta una serie di palle goal.
Sono le palle delle manifestazioni culturali e di intrattenimento, talvolta last minute, degli assessori Centorbi e Marsala; quelle delle aiuole ripristinate, della potatura degli alberi, dei cestini per le cartacce, dell'intervento di riqualificazione delle strade ricadenti nel territorio. Ma anche quelle della realizzazione dei nuovi loculi al cimitero e della prossima sperimentazione del servizio di trasporto pubblico urbano.
L'amministrazione punta decisamente sul fair-play, cercando di restituire alla squadra le soddisfazioni mancate in diverse altre circostanze.
Rientro negli spogliatoi. Il risultato è di 1 a 0 per i padroni di casa.
L'occasione per gli avversari arriva al secondo tempo. Entra in campo, la segreteria del giovanissimo Partito Democratico villabatese, capitanata da un Nicola Firriolo ancora troppo acerbo per avviare efficacemente l'attacco. A dire il vero, ci prova subito tirando fuori il pallone del presunto maxi-risarcimento da un milione e mezzo di euro chiesto, dalla Procura della Corte dei Conti, agli ex amministratori di Carandino (Gaspare Centorbi, compreso). Ma l'azione è presto interrotta per fallo ai danni del Sindaco che, quanto a simulazioni, è comunque un professionista.
Inefficace la rimessa laterale di Di Chiara; siamo di fronte ad argomenti ripescati 800 km più in là, oltre lo stretto. A una implicita, ma chiara, richiesta di espulsione per Centorbi, che protesta nell'angolino, il primo cittadino reagisce traendo spunto dalla vicenda Bassolino in Campania.
La prima vera occasione goal della giornata, per la squadra ospite finisce così a bordo campo.
È comunque una partita priva di emozioni, quella che si svolge sotto i nostri occhi; siamo oltre il 70esimo minuto di gioco e il risultato resta ancora fermo sull' 1 a 0.
Colpo di scena! Invasione di campo: un cittadino, candidato della Casa delle Libertà alle ultime comunali e assunto dal COINRES lo scorso dicembre, rivendica il proprio diritto a quel posto di lavoro.
Ritrovata la normalità, la cittadinanza villabatese schiera i giocatori più vecchi della politica locale: i capicannonieri, Nino Fontana e Gioacchino Garbo. Rimasti in panchina per troppi anni, invano cercano di demolire la fortezza Di Chiara. Fontana getta degli ottimi argomenti sul terreno di gioco (in particolare la fattura da un milione di euro intestata COINRES), ma brucia la sua occasione, finendo l'azione al limite dell'area. Identico destino per Garbo.


Con una Giunta al completo e una cittadinanza sottotono ci è parso naturale quell' 1 a 0 in favore dall'amministrazione. Neppure l'intervento del Caporedattore (il sottoscritto) poteva ribaltare un risultato che, in fin dei conti, non ci dispiace. Dopotutto, l'assemblea è nata come un confronto amichevole tra le istituzioni e il cittadino; trasformarla in terreno di battaglia politica, o peggio ancora in scontro, sarebbe stato fuorviante e poco costruttivo.
Da buoni sportivi restiamo, comunque, orgogliosi del risultato, ma la prossima volta, col COINRES in campo, le questioni Lavoro ed Economia, vinceremo di sicuro noi!

AAA CERCASI ISTRUZIONE


L'OSSERVATORIO SCOLASTICO LANCIA L'ALLARME: A VILLABATE IL 70% DEGLI ADOLESCENTI NON TERMINA LA SCUOLA DELL'OBBLIGO

di Sara Colletta

Villabate, 13 marzo. Nell'aula consiliare della nostra Casa comunale si è tenuta una conferenza sul tema della dispersione scolastica.
L'incontro, promosso dall'assessorato alle Politiche Sociali, ha visto anche la partecipazione degli assessori alle Politiche Giovanili, alla Pubblica Istruzione e dell’intera equipe del Servizio Sociale Territoriale, oltre alle associazioni che operano sul territorio, e al contributo prestigioso della Dottoressa Maria Antonietta Confreda, referente dell’osservatorio sulla dispersione scolastica.
Grandi assenti le scuole villabatesi, eccezion fatta per i dirigenti scolastici dell'istituto Don Lorenzo Milani.
l lavori e le discussioni della giornata ci consegnano una realtà territoriale decisamente inquietante. I dati esposti dalla Dott.ssa Confreda parlano chiaro: nella scuola media di Villabate, il tasso di dispersione è pari al 14%, ma aumenta vertiginosamente se si prende ad esame la fascia d’età superiore a quella media degli studenti. Il 70% dei ragazzi villabatesi, inoltre, non assolve all’obbligo scolastico e quando ci riesce lo fa portandosi dietro le lacune di una carriera scolastica “disimpegnata”. Le percentuali rimangono più contenute nelle scuole elementari, ma la situazione risulta comunque allarmante.
Un alto tasso di minori presenta disturbi nell’apprendimento o vive in cosiddette situazioni a “rischio” che, se non opportunamente considerate, rischiano inevitabilmente di determinare situazioni pregiudizievoli per il futuro adolescente.
Il quadro delineato si tinge di sfumature ancor più scure se si pensa che i BAMBINI che, a vario titolo, disertano regolarmente la scuola, sono gli stessi che poi entrano a far parte della malavita villabatese (sono reclutati spesso per estorcere il pizzo ai commercianti); fanno branco in piccole gang di micro-criminali, autori degli stessi atti vandalici a danno degli istituti scolastici; si inseriscono precocemente nel mondo del lavoro. Tra gli stessi, sono stati riscontrati addirittura diversi casi di alcolismo, di abuso, di maltrattamento (anche fra pari) e di prostituzione.
Non siate increduli! Parliamo proprio del nostro paese, ma soprattutto di situazioni che si moltiplicano di fronte ai nostri occhi. Il problema non è nato, infatti, dall'oggi al domani, ma ce lo siamo lasciati alle spalle per tanti anni e adesso che è diventato così evidente non possiamo più fare finta che non esista.
Villabate risulta essere un territorio fortemente a rischio. Rischio ritenuto concreto e riconosciuto dai più alti livelli istituzionali dello Stato se proprio il Ministero della Pubblica Istruzione ha ritenuto necessario istituire nel nostro territorio un osservatorio sulla Dispersione scolastica.
Dispersione corrisponde, dunque, a devianza. Ma quali sono le cause del problema? Innegabile la crisi di valori socialmente condivisi. In realtà un ruolo fondamentale lo gioca la famiglia, molto spesso incapace di gestire in maniera adeguata i propri figli, specie se occupata a risolvere le proprie difficoltà economiche.
Ma pure il mondo scolastico ha le sue responsabilità. Inadeguato a rispondere ai bisogni del minore, quasi la totalità degli istituti possiede un organico insufficiente e poco valorizzato nelle sue funzioni, edifici fatiscenti e malsani. Spiega meglio la Dott.ssa Confreda: “la scuola è lo specchio della società -ma aggiunge- non può da sola compensare a tutte le manchevolezze”.
E alla tortuosa condizione del paese non corrisponde neppure una crescita dei servizi; problema posto anche ai nostri amministratori nel corso della discussione.
Il servizio sociale ha ancora degli operatori part-time con un numero di ore esiguo ed un organico scarso. Manca un servizio di neuropsichiatria infantile o ancora centri di logopedia. E le famiglie difficilmente accettano di spostarsi per frequentare i centri suddetti dislocati su altri territori.
Le istituzioni, il Comune, le famiglie e la società tutta, hanno l’obbligo di morale e politico di porre una soluzione al problema. E la prevenzione risulta in questi casi la parola chiave.

domenica 30 marzo 2008

SAGRA DELLA SFINCIA 2008








VILLABATE, 30 MARZO 2008. SI È SVOLTA QUESTA MATTINA, A PARTIRE DALLE ORE 10.00, LA PRIMA EDIZIONE DELLA SAGRA DELLA SFINCIA.

L'APPUNTAMENTO, PROMOSSO DALL'ASSESSORATO SPORT, TURISMO E SPETTACOLO, CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE SICILIA E DELLA PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO, RIENTRA NEL CALENDARIO DEI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEL SANTO PATRONO GIUSEPPE E DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL COMUNE.

AD APRIRE LA GIORNATA, SIMBOLO DELLA NOSTRA TRADIZIONE POPOLARE, UNA SFILATA DI CARRETTI SICILIANI, ACCOMPAGNATI DAL CANTO MALINCONICO DEI CARRETTIERI.

ALLE ORE 17.00 TUTTI IN PIAZZA DELLA REGIONE A DEGUSTARE LE OLTRE TREMILA SFINCE DISPONIBILI AD OFFERTA LIBERA, IL CUI RICAVATO SARÀ DEVOLUTO IN BENEFICENZA ALLE CARITAS LOCALI.

IL MOMENTO PIÙ IMPORTANTE DELLA MANIFESTAZIONE CI È STATO OFFERTO DAI PASTICCERI LOCALI CHE PER L'OCCASIONE HANNO REALIZZATO UNA SFINCIA DA GUINNES DEI PRIMATI DI 700 KG.

INTRATTENIMENTO MUSICALE A CURA DEL GRUPPO "I CONTROVENTO" E GRANDE AFFLUENZA DI PUBBLICO (I SOLITI MANCIATARI) PER UN APPUNTAMENTO ALL'INSEGNA DELLE CALORIE.

giovedì 13 marzo 2008

ENNESIMO SCIOPERO LAVORATORI COINRES





Tratto da Comune di Villabate
www.comune.villabate.pa.it, email: stampa@comune.villabate.pa.it
tel:3297408592

COMUNICATO STAMPA
Emergenza rifiuti, a Villabate da oggi si puliscono le strade
VILLABATE, 13 MARZO 2008. E´ fissata per il 19 marzo l´udienza nella quale i legali del Coinres chiederanno la sospensione del pignoramento messo in atto dall´Amia e lo sblocco dei conti correnti. Ma da oggi la situazione sulle strade di Villabate è tornata alla normalità grazie all'impegno dell'amministrazione comunale, che ha sollecitato i vertici del Coinres a trovare soluzioni adeguate, riuscendovi: infatti operai e imprese hanno ripreso la raccolta dell'immondizia. "Vogliamo però cautelarci in qualsiasi modo per il futuro -afferma l'assessore all'Igiene ambientale Antonino Cilluffo -. Siamo pronti anche a prendere decisioni drastiche pur di scongiurare un'eventuale altro stato di emergenza, come quello che si è verificato in questi giorni, ma purtroppo anche nel recente passato. Diamo atto, voglio sottolinearlo, al grande senso di responsabilità dei lavoratori, che nonostante siano ancora senza stipendio hanno ripreso a lavorare".

A.F.

lunedì 3 marzo 2008

SI RIPARTE DAI GIOVANI


VILLABATE. APPROVATO IN CONSIGLIO IL NUOVO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE

di Emanuele Minnella

Lo abbiamo aspettato davvero con impazienza. Come si fa con le cose più care. O forse solo con un po' più di disillusione rispetto al passato.
Certamente ora che il nostro Comune si e' dotato di un nuovo regolamento sulla Consulta giovanile siamo pronti per ripartire. E a giudicare dall'entusiasmo manifestato dall'assessore Bonafede, fin dal suo insediamento, questa volta sembra che si faccia veramente sul serio.
L'ultima volta le associazioni locali erano state convocate il 9 ottobre per discutere proprio di questo. Non può dirsi che a quelle riunioni la partecipazione di tali gruppi sia stata particolarmente incoraggiante, tuttavia uno schema nuovo di regolamento, le associazioni Terre del Sud, I giovani si incontrano, l'AVOFID, i gruppi scout e quelli sportivi erano riusciti a produrlo.
Vero è che la discussione sui contenuti è passata poi all'esame della seconda commissione consiliare, che sul punto ha esclusiva competenza, ma è anche vero che il testo finale, approvato definitivamente lo scorso 13 febbraio, di fatto riprende passo dopo passo le considerazioni espresse dalle associazioni presenti a quegli incontri.
Adesso tra le rappresentanze e i campi di intervento della consulta saremo fieri di incontrare i termini Antimafia, una conquista questa firmata Terre del Sud. Ma c'è anche dell'altro.
E purtroppo non mancano alcuni punti dolenti, le note stonate.
Abbiamo perso la possibilità di interloquire direttamente con il consiglio comunale.
Anello di contatto resterà esclusivamente l'assessore competente e non il giovane e futuro Presidente. E abbiamo perso anche la battaglia di restringere il campo di partecipazione alle sole organizzazioni giovanili.
L'esperienza della Consulta che, ai tempi di Lorenzo Carandino Sindaco, si rivelò fallimentare, oggi può realmente decollare a patto che si riesca a mettere da parte le differenze, in alcuni casi notevoli e vistose, tra le diverse realtà associative presenti sul territorio.
Nei prossimi mesi la sfida sarà quella di riuscire a trovare al suo interno un Presidente che possa essere la sintesi di tutte le istanze manifestate dal mondo giovanile. Un Presidente capace di farsi carico delle responsabilità che il suo ruolo comprende.

Regolamento Consulta Giovanile
ARTICOLO 1

La Consulta Giovanile è un organismo rappresentativo di tutte le associazioni che svolgono attività nel territorio comunale di Villabate nei settori della cultura, dell'antimafia, del turismo, dell'arte, dello sport, del tempo libero, dei servizi sociali e in tutti gli altri settori relativi alla formazione, l'educazione e i bisogni del mondo giovanile.
La Consulta fonda la sua attività su principi di legalità e trasparenza e si prefigge come obiettivo l'ampliamento e lo sviluppo dei canali di comunicazione tra i giovani e le istituzioni. Inoltre la consulta si propone come strumento propositivo di iniziative da sottoporre al vaglio dell'amministrazione comunale e si propone la programmazione nei settori di intervento del mondo dei giovani...

martedì 26 febbraio 2008

GOD BLESS DRUGS


NICOLA MANDALÀ A NEW YORK DA FRANK CALÌ PER UN AFFARE DI COCA. L'OPERAZIONE "OLD BRIDGE" E I CUCINI ALL'AMERICANA DI COSA NOSTRA

Di Emanuele Minnella

Rapporto sulla visita al Carcere di Parma. Roma, 11 agosto 2006.
“In una delle sezioni speciali riservate ai 41bis, si trova Nicola Mandala. Da un anno e mezzo in isolamento, al momento dell'arresto pesava 90 kg, attualmente ne pesa 60. In carcere gli è stata diagnosticata la sindrome della sella turcica vuota, che gli provoca emicranie continue e lancinanti, che non aveva prima di essere arrestato; i farmaci tipo Aulin non hanno alcun effetto. Attende una visita di un medico di fiducia, prima di assumere gli psicofarmaci che gli sono stati prescritti dalla Direzione sanitaria del carcere. La visita, che aveva richiesto da due mesi, gli è stata autorizzata alcune ore prima del nostro incontro”.
Così Sergio D'Elia e Maurizio Turco, entrambi parlamentari de La Rosa nel Pugno, descrivono la situazione di Mandalà, all'indomani dell'indulto di Mastella.
Difficile immaginare il boss in queste condizioni. Appena tre anni prima era partito per l'America, insieme alla fidanzata e ad altri personaggi tutt'altro che insospettabili.
Di quei viaggi, scopriamo oggi alcune foto che gli inquirenti hanno sequestrato nell'abitazione di un presunto fiancheggiatore, vicino ai boss di Pagliarelli, e delle intercettazioni telefoniche che non lasciano alcun dubbio circa le reali intenzioni di quelle trasferte.
I retroscena della vicenda hanno un nome: “Old Bridge”. Come l'operazione che lo scorso 7 febbraio ha portato all'arresto di circa 90 uomini tra Palermo e New York.
Vecchio ponte, dunque. Il “vecchio” qui è sinonimo di “scappati”, gli esponenti di Cosa Nostra fuggiti negli Stati Uniti dopo la guerra di mafia degli anni '80. Il ponte è, invece, quello che tutte le cosche siciliane avevano intenzione di ricostruire con le famiglie di Nova York.
Dai filo-corleonesi di Nino Rotolo, ai fedelissimi di Totuccio Lo Piccolo, per finire con gli uomini di Provenzano, ciascuno di essi aveva mandato un proprio rappresentante in America per rivolgersi a un certo Frank Calì, boss newyorchese legato ai Gambino e agli Inzerillo.
E proprio da Frank Calì si era fermato Nicola Mandalà, nel suo primo viaggio oltreoceano. Quello del 26 novembre 2003.
Lontano dalla Sicilia, il boss doveva essersi sentito al sicuro. Non poteva certo immaginare che la Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e dal Federal Bureau of Investigation, stesse a spiarlo.
Assieme a Mandalà era partito pure Gianni Nicchi, al momento latitante, figlioccio di Antonino Rotolo, il capomafia di Pagliarelli arrestato nell'ambito dell'operazione Gotha del 2006.
I due sono rimasti a New York fino al 7 dicembre 2003. Al loro rientro, Mandalà, intercettato al cellulare, diceva alla fidanzata: “ho preso due chili di coca... micidiale”.
Scoperto dunque il motivo del viaggio: cinquecento chili di cocaina da smerciare, stando alle dichiarazioni dei pentiti Mario Cusimano e Maurizio Di Gati.
Secondo gli inquirenti, infatti, Cosa Nostra coltivava l'intenzione di rientrare nel traffico illecito di droga. Sta in questo affare la giustificazione dei rapporti con la mafia americana e il rientro in Sicilia, a partire dal 2000, dei cosiddetti scappati, gli Inzerillo.
Favorevole alla “rimpatriata”, Totuccio Lo Piccolo: a confermarlo ci sarebbero una serie di pizzini che il boss aveva mandato a Provenzano, nei quali si evinceva la sua volontà di “garantire per loro”.
Di diverso avviso, invece, Antonino Rotolo che degli americani non si fidava. Così si spiega il fatto che in un secondo viaggio, Rotolo, si rifiuta di mandare nuovamente il suo picciotto, Nicchi.
È il 18 marzo 2004. Questa volta Mandalà è accompagnato da Ezio Fontana e da Nicola Notaro. L'ultimo dei tre, apparentemente il più pulito, con Frank Calì era socio d'affari. Avevano infatti costituito la Haskell International Trading, una società che si era aggiudicata dalla Nestlè l'esclusiva di distribuire in America uno dei marchi italiani più rinomati nel settore alimentare. Le ragioni della visita appaiono le stesse.
Gli investigatori li hanno scoperti. Resta comunque dubbia l'ipotesi che vede agire Mandalà in assoluta autonomia rispetto a Provenzano. Ricordiamo che all'epoca dei fatti, questi gestiva la latitanza del padrino. Quel che è certo è che il boss villabatese, prima di partire, aveva avuto contatti separati e singoli con i capimafia di Passo di Rigano, Boccadifalco e Roccella. Ciò dimostrerebbe, dunque, un accordo tra le diverse famiglie mafiose del capoluogo, per il conseguimento dell'affare. Che Provenzano fosse all'oscuro della vicenda pare, a questo punto, improbabile. Anzi...

ARRIVANO A VILLABATE 40 BORSE LAVORO



IL PROGETTO, IN ESAME AL CONSIGLIO, FAVORIRÀ L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE CATEGORIE PIÙ SVANTAGGIATE

di Sara Colletta

Un modo per agevolare l'incontro fra la domanda e l'offerta di lavoro e per far agire all’unisono il pubblico e il privato: arrivano anche a Villabate le borse lavoro.
Saranno 40 quelle messe a disposizione dal nostro Comune per l'inserimento temporaneo di altrettanti lavoratori. Si tratta di un sostegno di 300 euro, per la durata di sei mesi, offerto alle imprese che avvieranno al lavoro tali soggetti.
L’esperienza, già provata in diverse località italiane, si propone di agevolare il reinserimento lavorativo e sociale di particolari categorie svantaggiate; quelle che, per diversi motivi, hanno bisogno di un sostegno e di una tutela maggiore da parte delle istituzioni, ma anche dell’intera collettività.
Scopo dell'iniziativa è quello di offrire lo stimolo ad una nuova vita, ma anche quello di restituire ad ognuno dei beneficiari anche la giusta dignità. E nel nostro caso l'obiettivo si raggiunge anche attraverso l'offerta di un'opportunità di lavoro.
Il Comune, cioè la pubblica amministrazione, nel suo ruolo primario di anello di contatto tra lo Stato e la sua gente, si propone in questo modo come ponte tra la domanda e l'offerta nel mercato più problematico che ci sia: quello del lavoro!
Le categorie svantaggiate a cui si rivolge l’iniziativa sono quattro: ragazze madri, ex-tossicodipendenti (da droghe, da alcool, da gioco d’azzardo, etc.) ex-detenuti ed extra-comunitari.
Nello specifico l’amministrazione comunale, con fondi propri, si farebbe carico di coprire le spese relative alla remunerazione del soggetto (in servizio per venti ore settimanali) e lascerebbe a carico all’impresa i soli oneri relativi all’assicurazione ed ai contributi INAIL.
Ma anche le associazioni locali avranno un ruolo fondamentale in quella che si annuncia la prima vera e propria azione di lunga durata a sostegno dell'occupazione, lanciata dal Comune. Sempre se il progetto andrà a buon fine. Il regolamento di attuazione è, infatti, ancora tutto da definire ed in consiglio si lavora affinché possa concretizzarsi, ma c’è molta incertezza e non vorremmo che tutto resti solo uno spot pubblicitario in vista delle prossime campagne elettorali.
Alla presentazione pubblica del progetto, tenutasi nell'aula consiliare lo scorso 31 gennaio, non si è presentata alcuna impresa. Erano invece presenti, e in quantità rilevante, i presunti destinatari dell’intervento e qualche associazione.
Un inizio, dunque, davvero scoraggiante, se si tiene conto che la buona riuscita dello stesso dipenderà proprio dalla risposta che daranno i titolari delle imprese, siano esse di piccole, medie o grandi dimensioni. E proprio per favorire la riuscita dell’intervento la proposta di tutti, rispetto al reperimento delle imprese, è stata quella di estendere questa possibilità anche alle aziende dei Comuni limitrofi. Molti dei presenti, nella stessa occasione, si sono poi lamentati della mancanza di un piano di lavoro opportuno che permetta di organizzare bene un intervento di così tanta rilevanza. Questo è un punto sul quale anche noi crediamo si debba continuare a lavorare così da poter offrire maggiori certezze.
Alle associazioni spetta il compito di informare la cittadinanza e promuovere il messaggio che sta alla base del progetto: essere solidali, favorire il miglioramento della qualità della vita dei soggetti svantaggiati.
Alle imprese va invece rivolto l'invito affinché rispondano in massa all’appello che arriva, non tanto dal Comune, ma dai cittadini stessi che credono e sperano che il loro paese possa offrire loro un’opportunità.
Allo stesso tempo auguriamo ai futuri beneficiari del progetto di farsi promotori del loro futuro, di non chiudersi dietro la facile scusa che la gente è troppo diffidente per poterli accogliere (senza alcun pregiudizio,). I villabatesi, è vero, sono ancora reticenti di fronte a molte problematiche sociali dei nostri giorni, ma questo non è certo una buona scusa per arrendersi ancor prima di cominciare!

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE


RIFLETTORI PUNTATI SULLA FIERA DELL'ARTIGIANATO. LA PAROLA AD ANDREA MAZZARELLA, RESPONSABILE DELL'ASSOCIAZIONE NEW LIVE GROUP E ORGANIZZATORE DELL'INIZIATIVA

di Emanuele Minnella

Euro 5700 (IVA inclusa). Questa è, tirate le somme, la cifra che l'amministrazione comunale ha scelto di impiegare a sostegno delle iniziative legate al Carnevale.
Per chi non se ne fosse accorto, ma anche per chi, in quei giorni, avesse privilegiato mete come Sciacca o Acireale, Villabate ha camuffato con “trucco e parrucco” l'apatia cui è era solita abbandonarsi durante la gestione commissariale, rivelandosi, per oltre una settimana, scenario di numerose manifestazioni culturali. O più modestamente, di momenti di svago e di allegria.
L'amministrazione guidata da Di Chiara ha ripreso così la sua corsa, a dire il vero mai interrotta, tentando in maniera timida ma certamente apprezzabile, nonostante i risultati poco incoraggianti di quest'anno, a recuperare quella che un tempo era una tradizione consolidata nel nostro Comune. Forse anche l'unica.
Nessuna sfilata di carri in maschera, intendiamoci. Le capacità dell'assessore Centorbi di rivelarsi pragmatico ad ogni occasione utile non sono diventate ancora miracolose. E il villabatese medio, che ai miracoli ha smesso di credere già dieci anni fa, non si lascerà certo sedurre dalla Piazza neppure se ci aspettasse una Pasqua ingorda di agnelli o di maiali.
Qualche anno fa i veglioni avrebbero avuto la meglio su tutto. Oggi di questi appuntamenti non ci rimane che qualche foto. Neppure una, invece, di questo Carnevale.
Il conto finale, salato ma non troppo. Cinque mila euro sono il minimo che si potesse spendere per un paese di ventimila abitanti. Certo nel nostro caso non è solo questione di quantità, ma di qualità. E forse cinque mila euro sono insufficienti a comprarla.
Il calendario, variegato ma noioso. Non possiamo ancora dire che ai giovani sia stato riservato un trattamento di favore dall'amministrazione. Loro si accontentano di poco. Un marciapiede su cui sostare, un tabacchino nelle vicinanze e una piazza da scandalizzare. I bambini poi, si accontentano anche di meno. Una bomboletta spray con la quale terrorizzare la vittima di turno, un cestino da dare alle fiamme e qualche pianta da estirpare. Tutto qui. I coriandoli sono fuori moda già da un pezzo.
Non è nostro compito valutare se le scelte operative dell'amministrazione siano state utili o meno al benessere del paese. Potremmo rimproverare al primo cittadino, qualora ce ne accorgessimo in tempo, lo scherzo di cattivo gusto. Ma rischieremmo di essere considerati permalosi.
Ad evitargli certi flop potrebbero pensarci comunque i consiglieri comunali. In queste occasioni non occorrerebbe nemmeno scomodare la politica. Si potrebbe fare solo dando il buon esempio. Recarsi nelle piazze, parlare con la gente.
Svolgeva forse questa missione il consigliere Musso, quando in Piazza della Regione mi sono catapultato per parlare con un certo Andrea Mazzarella. “Stai attento a quello che scrive” ha esclamato il consigliere sorridendo maliziosamente al mio interlocutore. Ovvio che il suo era un modo per attaccare bottone e nient'altro. Ma non c'è riuscito. Talvolta riesco ad essere schivo persino con me stesso.
La manifestazione si è ormai conclusa, senza troppi clamori, come potevamo immaginare: lo stesso silenzio con la quale è cominciata. Salvo qualche piccola interruzione che trovate nelle righe a seguire.
01. New Live Group. Chi siete e come siete arrivati a Villabate?
La nostra associazione è una ONLUS che si occupa di volontariato e beneficenza. L'idea di questa fiera nasce per abbattere le barriere cultuali e come forma di contrasto al razzismo. Non a caso dei venti stand presenti in Piazza della Regione, quindici sono stati affidati ad artigiani provenienti dal Perù, dall'India, dalla Cina.
02. E gli altri 5 stand?
Quelli li abbiamo riservati ai villabatesi. E purtroppo, l'adesione degli artigiani locali è stata pressoché inesistente. Per questo motivo, in meno di due giorni, ho dovuto “corteggiare” esercenti che nulla hanno a che fare con l'artigianato; giusto per riempire gli stand rimasti vuoti.
03. Quali motivazioni ci sarebbero secondo voi dietro la mancata partecipazione dei villabatesi?
Parecchi artigiani e commercianti locali in questi giorni sono venuti a chiedermi, in quanto organizzatore, spiegazioni sul perché non mi sono preoccupato di invitarli. In realtà le cose stanno diversamente. Tutti sappiamo che spesso gli artigiani e i commercianti sono iscritti ad associazioni di categoria. Ebbene, senza voler essere troppo polemico, ho avuto un breve colloquio con il Signor Piscitello della Confartigianato, che non ha sortito gli effetti che desideravo, cioè raccogliere le suddette adesioni.
04. Vuole forse affermare che constatata la possibilità di scarsi guadagni, la Confartigianato di Villabate ha preferito disertare l'evento?
No. Voglio soltanto dire che il Signor Piscitello ha trovato l'iniziativa poco convincente.
05. E allora ci state guadagnando?
Non stiamo guadagnando nulla. Le nostre intenzioni iniziali erano quelle di dare in beneficenza parte del ricavato, ma per come stanno andando le cose, non siamo ancora in grado di dire se riusciremo a coprire i costi sostenuti.
06. Che tipo di costi avete sostenuto fino ad ora?
Innanzitutto il costo umano. Da giovedì scorso, quindici dei nostri ragazzi fanno turni diurni e notturni per la vigilanza e la messa in sicurezza degli espositori. E poi ci siamo preoccupati di affittare l'amplificazione per gli spettacoli e di contattare professionalità nel campo dell'intrattenimento e dell'animazione.
07. Il Comune di Villabate non vi ha offerto nulla?
La possibilità di usufruire del palco comunale e della Piazza, i punti luce e alcune coppe da assegnare ai vincitori della sfilata in maschera.
08. Sui vari comunicati stampa abbiamo letto di un'iniziativa patrocinata dal Comune, ma senza alcun riferimento alla vostra organizzazione.
Di questo siamo veramente amareggiati. Nessuno ci aveva detto poi che a Villabate sono presenti diverse testate giornalistiche. Ma non è stato questo il problema più importante.
09. Quale allora? Forse il fatto che, alla serata inaugurale, dopo aver montato l'amplificazione da palco, l'avete smontata appena un quarto d'ora dopo le 21.00?
Il Comune non si è preoccupato di pubblicizzare l'evento adeguatamente. Nemmeno un manifesto. E la gente non lo sapeva. Quanto a quello spettacolo, era in programmazione il pomeriggio, ma era stato spostato alle 21.00 per permettere all'assessore Centorbi di parteciparvi.
10. E non è venuto...
Proprio così. E non si sono fatti vivi neppure i villabatesi. Per questo motivo abbiamo deciso di smontare il palco.
11. Grandi assenti dunque gli artigiani locali, i cittadini, ma anche il Comune di Villabate.
L'unico che per noi ha rappresentato il Comune in questi giorni è il consigliere Musso, che si è reso disponibile fin da subito con la sua presenza.
12. E i vigili urbani? Considerate certe situazioni di disagio sociale l'ordine pubblico nel nostro territorio non è certo facile da gestire.
Da due giorni siamo in Piazza della Regione e non abbiamo visto l'ombra di un vigile. Questo non è per noi confortante, dato che oltre al volontariato, ci siamo trovati a fare anche da difensori dell'ordine pubblico con turni estremamente sacrificanti e senza guadagnarci nulla.
13. Torniamo per un momento alle attività. Parliamo del concorso per la miglior maschera che si svolgerà al termine della manifestazione. Sappiamo che avete chiesto una quota di iscrizione ai partecipanti di 5 euro. Non vi sembra che questo possa essere un deterrente per la partecipazione?
La quota di 5 euro, puramente simbolica, serve a noi esclusivamente per coprire i costi legati all'acquisto dei coriandoli, dei giochi e dei vestiti di carnevale per le nostre collaboratrici.
14. Progetti futuri?
Difficile che si tornerà a Villabate.
Grazie per la disponibilità.


Le CIFRE di questo Carnevale
Spettacolo di intrattenimento musicale, danza e balli proposto dalla Music Service di Bagheria, 2mila euro. Spettacolo di Cabaret “I Petrolini” proposto dall'associazione musicale Music Men di Caccamo, 2500 euro. Noleggio del pianoforte e dell'impianto di amplificazione, proposto dalla Parrocchia S. Agata di Villabate, in occasione del concerto del baritono Simone Alaimo, 1200 euro.

MUNNIZZA...GRADITE?



ACCUSE E PROMESSE. OFFESE E MIRACOLI. IL CLIMA DEL CONSIGLIO STRAORDINARIO REGALA AI CITTADINI ESALAZIONI TOSSICHE

Di Emanuele Boncimino

“Non c’è bisogno di creare allarmismi, l’amministrazione è con il COINRES….” Così tuonava il Vicesindaco Scrivano, per calmare le acque di una situazione che ormai gli era sfuggita di mano. Già perché fra i silenzi di una maggioranza allargata, asservita al volere dell’amministrazione, o meglio di metà amministrazione, e le denunce della minoranza, qualcuno che faceva la voce grossa in mezzo al coro ci voleva. Qualcuno che scuotesse e mettesse in chiaro che, comunque vadano le cose, non ci sarà mai un aumento della tassa sui rifiuti.
Fin dall’inizio la convocazione straordinaria del consiglio comunale, con all’ordine del giorno la questione COINRES, aveva appunto il compito di sbrogliare la matassa e fugare qualsiasi dubbio.
Complici i fatti accaduti in tutta la provincia e su cui ad oggi indaga ancora la magistratura, vista la denuncia al TAR.
Dopo le 120 assunzioni del dicembre scorso, che hanno coinvolto, quasi tutte, parenti di amministratori della provincia e candidati alle ultime amministrative, sembrava che questo consiglio potesse fare risorgere e far uscire a testa alta un Comune che non gode di una buona forma in sede di smaltimento di rifiuti. Una breve cronaca che riporta i fatti salienti del consiglio non potrebbe non accennare alla suddivisione in tre tempi.
Si comincia con le denunce nei confronti dell’amministrazione. Accuse più o meno dure (veritiere a seconda delle voci che si sentono) da parte dei militanti dell’UDC, Schillaci e Pitarresi, soprattutto nei confronti del Sindaco. Accuse arriveranno anche da parte dei tre consiglieri “figli unici” della minoranza, ma in misura molto più soft e diplomatica.
A questo primo tempo seguirà una lunga arringa del Direttore Generale del COINRES, Riccardo Incagnone, che si barrica dietro mille formalismi e leggi, che in fin dei conti gli danno il potere di emettere delle fatture molto salate, e non una parola sulle possibili assunzioni clientelari di cui ovviamente non sa niente perché è soltanto un tecnico.
Il pubblico in sala, molto numeroso all'inizio, tenderà a scemare, subito dopo, perché appunto debilitato da una siffatta relazione che non fuga alcun dubbio.
Come sempre il dolce viene alla fine: il responsabile al bilancio, dott. Tabone, e la dott.ssa Bazzi, che ha apposto la firma al contratto di servizio col COINRES, denunceranno che il debito del Comune di Villabate, in seguito al pagamento della fattura di un milione di euro emessa dal COINRES, potrà essere colmato soltanto con un aumento della tassa sui rifiuti del 61% su ogni bolletta.
A queste dichiarazioni la minoranza si troverà compatta sulla possibilità che la strada scelta dal Comune, cioè la solidarietà al consorzio, fosse “da buttare”, mentre non si ravviserà alcuna parola da parte della maggioranza che sembra essere sempre più suddita della Trinità di potere istituitasi sul banco dell’amministrazione.
Alcune voci fuori dal coro, Terranova e Di Peri, diranno la loro, poi, ovviamente, saranno pronti a ritornare fra le braccia del padre. E il Presidente del Consiglio, Corsale, si sorbirà i rimproveri del suo “principale” soltanto per aver svolto le sue funzioni istituzionali. Poi il silenzio.
Nessun consigliere di maggioranza ha posto il veto sulla considerazione di Scrivano che ha difeso l’operato del COINRES e lo ha anche elogiato. Nessun consigliere di maggioranza ha avuto il coraggio di opporsi alla visione tutta rosa e fiori dell’amministrazione. I consiglieri di Villabate è come se non esistessero: si limitano a dare l’assenzo alle proposte dell’amministrazione, sfuggendo così al loro compito che tutti gli elettori gli hanno conferito nel momento dell’elezione.
La diligenza dell’uomo medio della strada porterebbe a fare delle riflessioni sul non aumento che dovrebbe subire la bolletta dell’immondizia, perché se da un lato il credito che il COINRES vanta nei confronti del Comune di Villabate non è al momento esigibile, dall'altro, cioè quando lo diverrà, da dove usciranno i soldi per pagarlo se non dalle tasche dei poveri villabatesi? Di certo il Vicesindaco sa a che Santo votarsi se dà per certo che non vi sarà alcun aumento.

martedì 22 gennaio 2008

RACCOMANDATI


COINRES: PARENTI DI POLITICI E CANDIDATI ALLE ULTIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE NELL'ELENCO DEI 120 NUOVI ASSUNTI. LA PROCURA DI PALERMO APRE UN FASCICOLO


di Emanuele Minnella

La bufera alimentatasi attorno alle 120 recenti assunzioni al COINRES si arricchisce di nuovi e inquietanti particolari. E siamo ancora all'inizio del primo capitolo. Quello che succederà nei prossimi mesi, per quanto prevedibile possa sembrare, in realtà, è ancora tutto da vedere.
La nostra storia, ricordiamo, è cominciata con un'interrogazione dell'on. Pino Apprendi, deputato all'Ars del PD, lo scorso 5 ottobre. Nel testo si chiedevano chiarimenti in merito alle modalità di assunzioni di circa 39 candidati che, sappiamo essere stati scelti da un agenzia di lavoro interinale -La Temporary- in maniera non del tutto trasparente, come poi ribadito nei vari consigli provinciali e comunali succedutisi al fatto.
A quella selezione, ne è seguita un'altra (in esame oggi), ancor più discutibile, perché avvenuta in contemporanea alla protesta degli operai del consorzio, in sciopero per mancato pagamento degli stipendi.
Un avviso di reclutamento, quello del 30 ottobre, scaduto appena una settimana dopo la sua pubblicazione, al quale hanno partecipato oltre 3000 candidati; una selezione che ha coinvolto appena il 10% di essi, i cui criteri di scelta appaiono ancora oggi un mistero, vista la mancata convocazione ai colloqui denunciata dal resto degli esclusi.
Questi, in definitiva, alcuni degli elementi a nostra disposizione per tracciare un primo bilancio della faccenda. Potremmo dire un bilancio in rosso, come rossa è pure la situazione patrimoniale del consorzio, il cui debito, che sembra sfiorare i dieci milioni di euro, per nulla ha scoraggiato il Consiglio di Amministrazione dell'ente, viste le nuove 120 assunzioni, il cui costo (pare circa un milione e duecentomila euro l'anno) finirà per gravare sulle tasche dei cittadini.
Grave. Gravissimo. Ed è solo l'ennesimo scandalo made in Italy: un misto di cattiva amministrazione, i cui attori principali sembrano non esserne coinvolti anche emotivamente, e di clientelismo mal celato, dato che nomi e cognomi degli assunti sarebbero venuti a galla, prima o poi, fugando definitivamente ogni ragionevole dubbio.
Qualcuno ha già battezzato il caso “Parentopoli”, a ragion veduta si direbbe, perché ci sono proprio tutti nell'elenco dei nuovi assunti: figli e fratelli di assessori, parenti di consiglieri comunali, sindaci e politici sconfitti alle ultime elezioni amministrative; immancabili, ovviamente, i soliti noti amici degli amici.
I nomi, pubblicati sul sito di “La Repubblica” e divenuti oggetto di sdegno e di pettegolezzo, come non si verificava dai tempi delle municipalizzate di Cammarata & Co., si tradurranno in voti tra qualche mese, quando i cittadini saranno chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti alle provinciali. Uno scambio vantaggioso, dunque, per quasi tutti i partiti di “casa nostra”.
Ma non è solo il vincolo di parentela a guadagnare il gradino più alto dello scandalo. Dentro ci sono pure operatori ecologici dal curriculum non proprio eccezionale e autisti di comprovata esperienza, ancora con il foglio rosa; anche a Villabate.
Sono stati assunti tutti con un contratto di sei mesi, la cui proroga sembra non essere stata messa in discussione da alcuno, tranne che dalla Temporary stessa, che sui contratti guadagnerà per l'appunto il 2%, e che si farà anche carico di pagare loro lo stipendio per i primi sei mesi.
Inutile rimediare al danno in conferenza stampa. Vi hanno partecipato, ma senza dir nulla, lo scorso 8 gennaio, il Presidente del COINRES, nonché assessore provinciale, Raffaele Loddo (F.I.), il Direttore Generale Riccardo Incagnone (ex Sindaco di Bolognetta eletto nelle file di Rifondazione comunista e assunto dal COINRES prima della scadenza del suo mandato) e lo stesso Presidente della Provincia, Francesco Musotto. Assente la Temporary.
La procura di Palermo ha intanto aperto un fascicolo sul caso dopo i numerosi esposti giunti alla magistratura da alcuni cittadini di Bolognetta che vogliono vederci chiaro, nonché dello stesso on. Apprendi.
Non c'è ancora un'ipotesi di reato, ma pare che la questione giungerà anche all'esame della Commissione Antimafia, dopo le dichiarazioni di Beppe Lumia, su presunti interessi mafiosi dietro le selezioni, e le critiche durissime del segretario siciliano di Rifondazione Comunista, Giusto Catania, respinte a furor di popolo, ma solo di quello delle libertà, dallo stesso Musotto.
Nel frattempo gli amministratori dei 22 Comuni consorziati (tra i quali anche Villabate), con un comunicato stampa apparso sul sito ufficiale del COINRES difendono la propria posizione. Si dichiarano stupiti, amareggiati e frustati per le accuse di cui sono stati fatti oggetto negli ultimi mesi e attaccano i mezzi di informazione per l'acredine utilizzata nelle espressioni e la strumentalizzazione dell'intera vicenda.
Come se lo sciopero, il debito e la parentopoli fossero una montatura mediatica e non l'ennesima questione di ordinaria amministrazione X italiana.
E mentre in quasi tutti i comuni della provincia si convocano consigli straordinari, per saperne di più, ma anche per presentare mozioni di sfiducia e chiedere le dimissioni dell'intero CdA, quello di Villabate sembra non essere affatto scosso dall'accaduto; eccezion fatta per un'interrogazione depositata qualche mese fa, a firma di Valenza, Garbo e Retaggio, la cui risposta, poco esauriente, non prometteva alcun spiraglio di luce.
Eppure le dimissioni dell'assessore Lo Maglio, potevano rappresentare certo una occasione, lo spunto per una riflessione approfondita sull'argomento. Ma non è successo nulla. Le motivazioni addotte a quelle dimissioni, per quanto lineari potessero apparire, col senno di oggi, hanno imboccato qualche curva. E attraverso una scorciatoia degna dei migliori navigatori satellitari, hanno riportato il Lo Maglio a casa sua, sano e salvo.
Più svegli di noi ad Altavilla Milicia, dove quattro consiglieri di opposizione hanno presentato una mozione in cui viene chiesta addirittura l´uscita del Comune dal consorzio, e a Bagheria, dove l'UDC, che ricordiamo essere nella minoranza, ha persino affisso dei manifesti per le vie del paese, tuonando un “Vergogna” contro l'amministrazione del Sindaco Sciortino, che in seguito allo scandalo, ha lasciato la Vicepresidenza del COINRES. Non senza polemiche.
Dei 120 assunti non sapeva nulla, ha dichiarato agli organi di stampa. E noi vogliamo credergli dato che, fisicamente parlando, un aereo lo aveva condotto addirittura negli Stati Uniti, il mese di dicembre.
Ma qui viene il più bello. Non ne sapeva nulla persino il Presidente Loddo. Povero Incagnone! Lui non può dire diversamente, dato che sui contratti c'è la sua firma. Ha detto, invece, tanto, e lo ha fatto con poche parole, Orazio Giordano, responsabile della Temporary: “Le pressioni da parte di politici ci sono state, ma non hanno avuto alcun seguito: non siamo disposti a perdere la credibilità e la faccia”. Una bella faccia tosta. La storia si ripete? Nel nostro caso, continua.

GLI ASSUNTI A VILLABATE
Sono dodici i cittadini di Villabate assunti al COINRES. Operatori ecologici, autisti e sorveglianti le qualifiche a questi attribuiti. Ovviamente non li vedremo mai spazzare le nostre strade. Forse quelle di Misilmeri e di Ficarazzi. Svolgeranno così il loro servizio lontano dagli occhi indiscreti dei villabatesi, maliziosi, e pronti ad attribuir loro questa o quella parentela. Non ci è dato sapere se, come e quando hanno svolto il colloquio di selezione, né i requisiti da questi posseduti. In paese, però, corre voce che gli stessi abbiano già manifestato una certa indolenza sul posto di lavoro; che siano, cioè, poco inclini all'assolvimento dei propri compiti. Si vocifera di autisti che rischierebbero la vita, se si mettessero davvero al volante, lungo la via che porta a Bellolampo (della serie, “Figghiuozzu si vo travagghiari va pigghiati ri cursa a patenti!”). E pare che i più giovani non si sentano molto a proprio agio con quelle scope in mano (evviva l'umiltà). Voci di cortile? Vuci ri populu! E noi che non abbiamo avuto modo di verificare nel dettaglio, ci limitiamo a raccogliere tali elementi con le pinzette. Intanto, eccovi nomi e cognomi di Lor Signori: Derelitto Piero, Di Salvo Giovanni, Firriolo Ivan, Fontana Agostino, La Rosa Francesco, Morici Santo, Ogliastro Serafino, Pitarresi Domenico, Pitarresi Francesco, Romano Giulio, Saimeri Emanuele, Sciacca Ivan.

Le inchieste di QUATTRO QUARTI Magazine

  • Per suggerimenti e info: quattroquarti@freemail.it

Inchiesta n.1 Luglio 2007 "SE DICO MAFIA...DICI..."

  • Indagine condotta su un campione anonimo di 88 studenti frequentanti le terze classi della Scuola media statale "Pietro Palumbo" di Villabate. Margine approssimativo di errore 0,1%-0,5%. Elaborazione dati a cura del KLTV 4/4. Anno 2006
  • 00. Con chi parli maggiormente di mafia? -CON LA FAMIGLIA 18,2% -CON GLI AMICI 19,2% -CON GLI INSEGNANTI 57,7% -CON NESSUNO 4,8%
  • 01. In tema di lotta alla mafia, la tua scuola... -HA FATTO ABBASTANZA 40,4% -POTEVA FARE DI PIU' 40,2% -HA FATTO POCO O NULLA 19,4%
  • 02. Se a scuola venisse introdotta una nuova materia "Storia della mafia" tu saresti... -SFAVOREVOLE 3,4% -FAVOREVOLE/INTERESSATO 83,9% -POCO INTERESSATO 12,6%
  • 03. Pensi di essere informato sulla mafia... -MOLTO 5,7% -ABBASTANZA 66,6% -POCO 26,4% -PER NULLA 1,3%
  • 04. Sei a conoscenza del fatto che il tuo comune é stato sciolto due volte per presunte infiltrazioni mafiose? -SI 68,9% -NO 31,1%
  • 05. Come giudichi il fatto? -GRAVE 70% -POCO GRAVE 11,4% -PER NULLA GRAVE 10,4% -ALTRO 8,2%
  • 06. Quali espressioni useresti per definire un mafioso? -UN DELINQUENTE 31,3% -UN IGNORANTE 20,3% -UNO MOLTO RICCO 16,2% -UN POTENTE 12,6% -UNO CHE DA' LAVORO 3,6% -UN POLITICO 2,4% -ALTRO 13,6%
  • 07. Secondo te quali sono le principali cause per cui un individuo diventa mafioso? -AVERE UNA FAMIGLIA MAFIOSA 30,6% -CARATTERISTICHE PROPRIE DELL'INDIVIDUO 21,8% -IGNORANZA 20,2% -POVERTA' 13,6% -DISOCCUPAZIONE 11,4% -SOLITUDINE 2,1% -ALTRO 0,3%
  • 08. Se tuo padre fosse mafioso cosa faresti? -DA GRANDE FAREI ANCHE IO IL MAFIOSO 3,4% -NON FAREI NULLA 30,4% -ME NE ANDREI DI CASA APPENA POSSIBILE 60,6% -LO DENUNCEREI 5,6%
  • 09. Come giudichi l'operato degli amministratori pubblici riguardo la lotta alla mafia? -MOLTO NEGATIVO 17,8% -NEGATIVO 23,8% -POCO POSITIVO 32,1% POSITIVO 26,1%
  • 10. Come giudichi la figura del collaboratore di giustizia rispetto a quel mafioso che decide di scontare la sua pena nel silenzio? -MEGLIO 32,1% -PEGGIO 34,4% -ALLO STESSO MODO 27,5% -ALTRO 6%
  • 11. Se un mafioso ti offrisse un lavoro, tu accetteresti? -SI 10,4% -NO 89,6%
  • 12. Se fossi commerciante pagheresti il pizzo? -SI 39% -NO 61%
  • 13. Il sud Italia é ancora oggi meno ricco e sviluppato del nord. Di chi é la colpa? -DELLO STATO 39,4% -DELLA MAFIA 35,7% -DELLA SOCIETA' 21,1% -ALTRO 3,6%
  • 14. Secondo te la mafia si può sconfiggere? -SI 49,4% -NO 50,6%

Inchiesta n. 2 Dicembre 2007 "GIOVANI E SESSO"

  • Inchiesta condotta su un campione anonimo di 96 studenti di scuole medie superiori della provincia di Palermo.
  • 01. Qual è la tua attuale situazione relazionale? -RELAZIONE STABILE 38,5% -RAPPORTI OCCASIONALI 29,1% -NON HO RAPPORTI 32,2%
  • 02. Il tuo primo rapporto sessuale... -PRIMA DEI 13 ANNI 2,8% -TRA I 13 E I 16 ANNI 38,5% -TRA I 17 E I 20 ANNI 22,9% -NON HO MAI AVUTO RAPPORTI 36,4%
  • 03. Sei favorevole all'uso del preservativo? -SI 89,5% -NO 7,2%
  • 04. Durante un rapporto sessuale usi il preservativo? -SI 35,4% -NO 6,2% -SOLO QUALCHE VOLTA 22,9% -NON HO RAPPORTI 35,4%
  • 05. L'Aids si trasmette attraverso... -SANGUE INFETTO 80,2% -SALIVA 1,4% -RAPPORTO SESSUALE NON PROTETTO 87,5% -TOSSICODIPENDENZA 9,3%
  • 06. Che cosa è per te un rapporto sessuale non protetto? -UN RAPPORTO SENZA PRESERVATIVO 91,6% -UN RAPPORTO OMOSESSUALE 1,4% -UN RAPPORTO SESSUALE CON UNO SCONOSCIUTO 7,2%
  • 07. Conosci malattie sessualmente trasmissibili? -SI 73,9% -NO 25%
  • 08. Se si, quali di queste malattie sono sessualmente trasmissibili? -SIFILIDE 52,8% -CISTITE 3,1% -GONORREA 18,7% HERPES GENITALE 44,7% -PUBALGIA 17,7%
  • 09. Sei favorevole all'insegnameto dell'educazione sessuale nelle scuole? -SI 97,9% -NO 1,4%
  • 10. Hai mai studiato educazione sessuale a scuola? -SI 67,7% -NO 32,2%
  • 11. Se hai un problema legato alla tua sfera sessuale a chi ti rivolgi? -A NESSUNO 19,7% -ALLA FAMIGLIA 19,7% -AGLI AMICI 46,8% -AD UN CONSULTORIO 16,6%
  • 12. Che cosa è un consultorio familiare? -AMBULATORIO PER ABORTIRE 2% -CENTRO DI CONSULENZA PSICOLOGICA, SESSUALE, MEDICA, SOCIALE 93% -AMBULATORIO DI DISTRIBUZIONE PRESERVATIVI 2%

Inchiesta n. 3 Febbraio 2008 "UN VOTO ALLA POLITICA"

  • Inchiesta condotta su un campione rappresentativo della cittadinanza elettorale attiva, di età compresa fra i 18 e i 70 anni, di entrambi i sessi
  • 01. Si interessa di politica? -SI 43,7% -NO 46,2% HO SMESSO 10%
  • 02. Andrà a votare? -SI 78,5% -NO 15% -DIPENDE DA CHE COSA MI VERRÀ PROMESSO 3,7%
  • 03. Che cosa pensa della caduta del governo? -NE SONO LIETO 5% -MI È DISPIACIUTO 31,2% -ERA PREVEDIBILE 63,7%
  • 04. Di chi pensa sia la colpa? -DEGLI INTERESSI PERSONALISTICI DEI SINGOLI POLITICI 65% -DEL BIPOLARISMO 1,2% -DELL'ATTUALE LEGGE ELETTORALE 22,5% -DELLA MANCANZA DI SOGLIA DI SBARRAMENTO 11,2%
  • 05. Qual è il suo parere sull'attuale classe politica nazionale? -ABBIAMO OTTIMI ESPONENTI POLITICI, BASTA SAPER SCEGLIERE IL PARTITO GIUSTO 5% -LA CLASSE POLITICA È TROPPO DISTANTE DALLE REALI CONDIZIONI DI VITA DELLA GENTE 42,5% -LA SETE DI POTERE È PIÙ FORTE DELLA VOGLIA DI MIGLIORARE IL PAESE 52,5%
  • 06. E che cosa pensa dell'attuale classe politica siciliana? -È MEGLIO DI QUANTO I MEDIA VOGLIANO FAR CREDERE 1,25% -GESTISCE IL POTERE IN MODO PERSONALISTICO E CLIENTELARE 76,2% -OGNUNO HA IL GOVERNO CHE SI MERITA 22,5%
  • 07. Per migliorare l'attuale situazione politica... -BASTA VOTARE I PARTITI CHE FINORA SONO STATI ALL'OPPOSIZIONE 0% -È NECESSARIO MANDARE A CASA LA VECCHIA CLASSE DIRIGENTE 38,7% -È NECESSARIO SCEGLIERE CON PIÙ CONSAPEVOLEZZA I PROPRI RAPPRESENTANTI 58,7% -NON SO 2,5%
  • 08. Per quanto riguarda la politica comunale... -L'ATTUALE AMMINISTRAZIONE HA DIMOSTRATO DI SAPER BENE OPERARE 1,2% -NON SI PUÒ TRACCIARE UN GIUDIZIO UNIVOCO: ALCUNI STANNO OPERANDO BENE, ALTRI LASCIANO PIUTTOSTO A DESIDERARE 47,5%
  • 09. Crede esista ancora una differenza tra destra e sinistra? -CERTO, ED È PIÙ SOSTANZIALE DI QUANTO SI VOGLIA FAR CREDERE 7,5% -AFFATTO. A PRESCINDERE DAL PARTITO CIÒ CHE PIÙ INTERESSA AI POLITICI SONO IL POTERE E IL DENARO 53,7% -LO SPERO 38,7%