sabato 17 novembre 2007

LA PIÙ GRANDE AZIENDA DEL PAESE


UN SUD CHE NON SOFFRE LA FEBBRE ECONOMICA E SEMPRE PIÙ ALL'AVANGUARDIA NEI SETTORI TRAINANTI

di Emanuele Boncimino

Nessuno poteva mai immaginare che l’azienda in grado di muovere circa 90 miliardi di euro, pari a 5 finanziarie e 80 volte il famoso tesoretto, avesse la sua sede legale nel Sud Italia. Già, e i loro soci tengono a precisare che è un po’ tutto a partecipare e a sostenere questa impresa.
Sulla falsariga delle multinazionali che non hanno una vera e propria cittadinanza, così questa azienda rende partecipe l’intero Sud della propria crescità.
I settori in cui questa azienda afferma i primati non sono soltanto la riscossione di contributi una tantum; ad oggi i suoi dirigenti hanno deciso di investire direttamente e si promuovono come agenzie di lavoro interinale. Ma non è qui che si arresta il giro d’affari dell’azienda. Seguendo l’impulso del mercato, da semplice industria a conduzione familiare si è passati ad azienda di punta del mercato italiano, ed ora si aspetta la quotazione in borsa.
Tutto ciò è merito di una ricetta meridionale, ovvero accostare il vecchio, che racchiude in sé la consapevolezza del passato (indispensabile per leggere il futuro), al “picciotto”, giovane che, istruito nelle migliori scuole, sveli i segreti delle ultime frontiere del marketing.
Mafia SpA. Si conferma la prima azienda italiana, il cui fatturato è alimentato da estorsioni, usura, furti e rapine, contraffazione e contrabbando, imposizione di merce e controllo degli appalti. Dalla filiera agroalimentare al turismo, dai servizi alle imprese a quelli alla persona, agli appalti, alle forniture pubbliche, al settore immobiliare e finanziario la presenza si consolida in ogni attività economica tanto che il fatturato del ramo commerciale dell’Azienda Mafia si appresta a toccare i 90 miliardi di euro, una cifra intorno al 7% del PIL nazionale.
Il racket del pizzo serve per mantenere i carcerati e le loro famiglie, mentre ciò che rende veramente e consente questa crescita esponenziale sono i proventi derivanti dall’investimento del denaro sporco e non solo. Infatti si riesce ad inserire personaggi chiave in diverse aziende, non per sabotare, ma per riuscire a gestire gli affari della azienda creando una sorta di holding.
L’usura rappresenta la divisione finanziaria della Mafia Spa, che investe tutti e tre i settori, grazie alle migliaia di persone gestite attraverso le sotto-agenzie di lavoro interinale. In alcuni settori addirittura si è riuscito a creare un monopolio che consente ad esempio di avere il controllo esclusivo del pane in Campania e della mozzarella in quel di Napoli. Questa azienda investe anche in settori all’avanguardia come ad esempio il cyber-crimine come il furto elettronico dell’identità, la contraffazione di materiale protetto del diritto d’autore e anche il contrabbando.
Ciò che però desta particolare scandalo è la possibilità di alcune intese restrittive esercitate dalla piovra (così amano chiamarla i nordisti, invidiosi della nostra prodigalità). Si ricordano ad esempio le intese fra la Mafia Spa e le ditte Impregilo, Condotte Spa e Italcementi tutte riunite per la costruzione della Salerno-Reggio Calabria. Mentre un altro caso di politica anticoncorrenziale si ha per ciò che riguarda l’abuso di posizione dominante contro la “3”, nota agenzia di telecomunicazioni, che lamenta una ricezione bassa nelle regioni del Sud dovuta al non adeguamento alle tariffe di locazione dettate dalla Mafia Spa; nel settore del turismo con ripetuti solleciti effettuati a danno del Club Med di Cefalù e nel settore del latte dove la Camorra Spa, società figlia della grande holding Mafia Spa, ha imposto un cartello bandendo del tutto i prodotti Granarolo perché non adeguati alle normative della CEE (comunità estorsioni economiche).
Alla fine questa azienda deve la sua vittoria grazie alla facoltà di cambiare e mutuare nel tempo, senza alcun aiuto dello Stato.
(Fonte La Repubblica del 23-10-2007 e Il X rapporto SOS impresa CONFESERCENTI sulla criminalità)

venerdì 16 novembre 2007

CHI LI HA VISTI?



A MAGGIO LE ELEZIONI COMUNALI: DUECENTO ASPIRANTI CONSIGLIERI E, MIRACOLO, LA PASSIONE PER LA POLITICA DIVENTA TRAVOLGENTE.MA ADESSO CHE NON CI SONO PIÙ POLTRONE DISPONIBILI, CHE FINE HANNO FATTO TUTTI QUESTI CANDIDATI?


di Francesco Minnella

I quasi 200 candidati alle elezioni comunali dello scorso maggio hanno rappresentato, se non un record di partecipazione alla vita politica del paese, certamente un evento senza precedenti, non privo di significato.
Ricordo ancora i vari comizi di piazza, soprattutto per la numerosa affluenza di cittadini, che finalmente sfatava il luogo comune di “Villabate paese dormitorio” e per il tira e molla di accuse mal celate tra i diversi schieramenti.
E considerato il passato politico che di lì a poco ci saremmo lasciati alle spalle, é già tanto che si sia arrivati alle elezioni come se, il nostro, fosse un paese tutto sommato normale.
Peccato, però, che di questi 200 candidati ormai non vi sia più nemmeno l’ombra e se mai vi capiterà di partecipare ad un Consiglio Comunale, ne troverete la conferma.
Quasi verrebbe la voglia di chiamare la redazione della famosa trasmissione televisiva di Rai tre Chi l'ha visto?. Ma in certi casi, trovarli sarebbe un compito difficile anche per chi ha esperienza in questo ambito.
I “desapareçidos” della politica villabatese potrebbero essere giustificati solo se assenti per problemi di salute.
Ma il sospetto che, più di ogni altro, alimenta la mia fantasia e che mi offre, nel merito, una prima soluzione, é che alcuni di essi abbiano in realtà rappresentato solo un numero nell'amalgama di liste presentate: zero. Come quello dei voti che poi hanno preso. Ce ne sono stati parecchi di zero, ma anche di quattro, cinque, sei e sette..
E, sempre per essere sospettoso, devo supporre che saranno stati in tanti a pensare, attraverso il voto, di trovare sistemazione per sé e famiglia. Salvo poi abbandonare definitivamente la politica quando questi voti non sono arrivati.
A chi volete che importi se i numerosi “vattelapesca” non seguono i lavori del consiglio comunale? Considerate le scarse motivazioni e la dubbia professionalità di molti di loro, forse a nessuno.
Ma che siano gli stessi candidati a sindaco a disertare sistematicamente tutte le sedute del consiglio comunale, qui sì che la faccenda di fatto si complica. Forse la delusione per non aver vinto li ha sconvolti a tal punto da non farsi più vedere?
Eppure le loro facce (ai tempi delle elezioni) erano diventate per certi versi tanto invadenti... una volta me ne stavo tranquillo a casa mia quando suonò il citofono. Chi era? Il candidato a sindaco Milazzo, con tanto di accompagnatori ben vestiti...e guarda caso, proprio in questo momento, ho tra le mani pure la famosa lettera del candidato Di Vincenzo (pubblicata fra l'altro su un mensile locale), il cui contenuto oggi appare quasi una barzelletta. A questo punto mi viene da pensare che lor signori abbiano cambiato interessi e che le sorti del nostro paese a loro non stiano più a cuore.
E purtroppo nessuno é esente da queste critiche. I partiti politici forse credono di essere “a posto” solo perché hanno qualche consigliere al Comune, ma si sbagliano.
Cosa ci racconteranno prossimamente questi politicanti? Che ai cittadini non interessa la politica? Che Villabate è un paese dormitorio? Gli unici a dormire, qui, sono proprio loro.
Quanto al nuovo Consiglio Comunale, raccomanderei un po' più di serietà durante i lavori, soprattutto per rispetto di quelli che, come me, vi partecipano senza percepire alcun gettone di presenza.

TANTU TRAFICU PI NENTI


SENSO UNICO SÌ? SENSO UNICO NO?
UNA SCELTA (DI) CHIARA: REFERENDUM PER TUTTI


di Emanuele Minnella

A Villabate tira aria di Democrazia partecipativa. Per chi riesce a sentirla, questa aria, puzza anche di scarico idrocarburico, ma a meno che non siate intolleranti, al punto da prendervela con voi stessi (soprattutto quando siete alla guida del vostro mezzo), respirarla a pieni polmoni é il minimo che si possa fare.
Oggi il pluri-annunciato referendum sul senso unico sembra sia diventato l'unica soluzione possibile all'imperante caos cittadino: clacson impazziti, automobilisti furibondi in coda, a Piazza Figurella, davanti all'ufficio postale, all’incrocio di Via Tenente Morici.
Inutile, in questo caso, sottrarsi alle responsabilità. Se l'agenda politica della nuova Amministrazione include anche una discussione sul “Piano traffico”, la scelta di consultare i villabatesi risulta quasi obbligatoria. E’ lo stesso Assessore Gaspare Centorbi ad annunciarlo: “il referendum S'ha da fa!”
E come spiegare ai cittadini, contrari al voto, che si andrà alle urne solo perché le promesse vanno mantenute? Questa é la classica domanda che non ammette alcuna risposta.
La questione, infatti, non va spiegata, ma accettata. Del resto la coalizione di Di Chiara l'aveva inserito, come primo punto, all'interno del programma elettorale. Lo stesso programma che ha poi condotto la sua lista alla, per nulla sorprendente, vittoria.
E da villabatesi, dovremmo sentirci tutti orgogliosi di una classe dirigente così avversa al tradimento dei suoi elettori. Essa ha deciso di tener fede alle promesse. Certo, qui occorre far notare come, in tema di viabilità, la “promessa di referendum” sia anche la più facile da mantenere. E di questo ce ne renderemo conto solo quando sulla scrivania del Sindaco arriverà pure l’ambizioso progetto della metropolitana.
Ad ogni modo, poiché ogni cosa ha un suo prezzo, in questo caso l'operazione ci costerà parecchi quattrini. Tutti ancora da quantificare. E sarebbe troppo imbarazzante presentare il conto alla Giunta solo perché ha deciso di realizzare il suo programma di governo.
A dire il vero, sulla faccenda del referendum, si potrebbe anche sostenere un'ipotesi alternativa e, al tempo stesso, convincente: quella secondo la quale il Primo Cittadino non voglia assumersi la responsabilità di una questione tanto spinosa, quale l'abolizione o la riconferma del senso unico. Le argomentazioni a sostegno di questa interpretazione sarebbero tante, ma qui basti accennare la più cattiva: il Sindaco rendendosi conto dell'inutilità di qualsiasi soluzione, decide di abbandonare i cittadini al loro tragico destino senza sporcarsi le mani. Ed effettivamente come dargli torto. Qualunque sua scelta lo esporrebbe a critiche non del tutto piacevoli. Di fatto ci istigherà al suicidio collettivo, attraverso una consultazione tanto obbligata quanto inutile. E la faccenda non fa una piega. Per quale motivo dovrebbe essere solo la Giunta ad assumersi la responsabilità di una decisione riguardante tutta la cittadinanza? Mica sono nostri rappresentanti loro! Eppure dovrebbero accompagnarci, così come nella buona, anche nella cattiva sorte. E possiamo star certi che, in questo caso, lo faranno. Specie se non si raggiungerà il quorum del 50%. La cifra utile per la validità del voto.
Ufficialmente l'amministrazione si dichiara pronta ad accettare la volontà dei villabatesi, qualunque essa sia. E il Sindaco sa il fatto suo, preferendo arrivare a questo agognato traguardo senza perdere l'equilibrio.
Lo stesso equilibrio mantenuto, con stile, pure in Consiglio Comunale. In particolare quando é stata presentata, dal Consigliere Garbo, la mozione sull'istituzione “immediata” dei parcheggi con disco orario. In quella occasione Di Chiara é intervenuto proponendone una timida sperimentazione. Talmente timida da risultare anche sorda alle orecchie della sua maggioranza, contraria a quel provvedimento. E la decisione sui dischi orari rimane conseguentemente “congelata” al dopo referendum, assieme a quella sul bus navetta.
Quanto prima (forse in primavera) saremo, dunque, chiamati a risolvere il paradigma “senso unico sì, senso unico no”. Non ci é dato sapere ancora la data del voto. Ma non ci vorrà tanto a capire, alla fine della vicenda, che si sarà fatto tantu traficu pi nenti.

mercoledì 7 novembre 2007

DOMANI E' LO STESSO GIORNO



di Emanuele Minnella

Cos'altro é se non un miracolo? Forse é solo l'ennesima illusione di poter voltare davvero pagina.
In meno di due anni i vertici di Cosa Nostra sembrerebbero stati cancellati.
Un anno e mezzo fa era toccato a Bernardo Provenzano. Oggi a Lo Piccolo.
E su quest'ultima cattura possiamo azzardare solo una conclusione: se la mafia appare inattaccabile é soltanto perché la classe dirigente del nostro paese, nei suoi confronti, si é sempre mostrata debole, sottomessa e collusa.
E' assolutamente scandaloso che siano i politici nostrani a dirsi soddisfatti del lavoro di magistrati e inquirenti, quando sono i primi a tollerare e giustificare i comportamenti discutibili dei propri colleghi, inquisiti e non certo al di sopra di ogni sospetto. E il riferimento non é né generico, né puramente casuale.
Quello nel quale viviamo non é affatto un paese normale. Mentre i pubblici ministeri chiedono in tribunale la sua condanna per favoreggiamento, Il nostro caro Presidente Cuffaro viene sommerso di abbracci solidali e resta inchiodato alla sua poltrona, come non potrebbe mai accadere altrove.
Per non parlare di Marcello Dell'Utri, braccio “sinistro” del Cavaliere, di Mastella, di Mannino, di La Loggia e così via, fino all'ultimo seggio occupato. Tanto a Roma quanto nei più piccoli comuni della penisola.
Su Lo Piccolo si é detto di tutto. Era davvero diventato l'unico erede al trono di Bernardo Provenzano? Certamente dopo la cattura di “Binnu u Tratturi” era rimasto lui a comandare i traffici illeciti di droga e il giro delle estorsioni sul territorio di Palermo. E tra le carte sequestrate nella villetta di Giardinello ci sarebbe anche la prova di tutto questo: una mappa contenente il dettaglio dei mandamenti controllati dal boss durante la sua latitanza. Ma non solo. La polizia avrebbe raccolto anche tutta una serie di informazioni e di prove schiaccianti su presunti fiancheggiatori vicini a Lo piccolo. Prove che dovrebbero portare in cella, nei prossimi mesi, un numero indefinito di personaggi in odore di mafia, ma anche tante belle facce pulite.
La giustizia sembrerebbe dunque trionfare. Ma siamo davvero a un passo dalla fine della mafia?
Di certo Cosa Nostra, considerata dal punto di vista dell'organizzazione criminale, non é invincibile.
Forse se a fianco dei magistrati camminassero parallelamente anche la società, l'economia e, non per ultima, la classe dirigente del paese per Cosa Nostra sarebbe davvero la fine.
E forse non sarebbe neppure difficile, chiudere anche l'argomento per sempre.
Grasso appartiene, infatti, a quella categoria di magistrati che stanno simpatici alla politica: per lui la vita all'interno della Procura di Palermo, fin dal suo insediamento (1999), é trascorsa molto più serenamente che per i suoi predecessori (pensiamo al povero Caselli, peccatore per aver inquisito u zu Giuliu).
E quando un Procuratore come Grasso, così eccezionalmente simpatico a tutti, diventa anche nazionale, ogni dubbio sul metodo e sul risultato della sua opera, manifestata da buona parte della migliore magistratura (per intenderci, quella che negli anni novanta ha lavorato anche a fianco di Falcone) é destinata a passare in secondo piano.
Certo, se pensi agli anni delle latitanze dei padrini, alle fughe di notizie, alle operazioni fallite, puoi anche stappare quella bottiglia di spumante davanti alla Questura (come hanno fatto i giovani di Addiopizzo) con l'assunto “Meglio tardi che mai”. Ma se pensi anche al numero ridicolo di procedimenti a carico di uomini dello Stato collusi, che negli stessi anni si sono istruiti e a come sono andati a finire, puoi dirti contento solo per metà. E allora ti verrà difficile pensare che il domani sia un altro giorno. Che d'ora in poi le cose andranno diversamente.

Le inchieste di QUATTRO QUARTI Magazine

  • Per suggerimenti e info: quattroquarti@freemail.it

Inchiesta n.1 Luglio 2007 "SE DICO MAFIA...DICI..."

  • Indagine condotta su un campione anonimo di 88 studenti frequentanti le terze classi della Scuola media statale "Pietro Palumbo" di Villabate. Margine approssimativo di errore 0,1%-0,5%. Elaborazione dati a cura del KLTV 4/4. Anno 2006
  • 00. Con chi parli maggiormente di mafia? -CON LA FAMIGLIA 18,2% -CON GLI AMICI 19,2% -CON GLI INSEGNANTI 57,7% -CON NESSUNO 4,8%
  • 01. In tema di lotta alla mafia, la tua scuola... -HA FATTO ABBASTANZA 40,4% -POTEVA FARE DI PIU' 40,2% -HA FATTO POCO O NULLA 19,4%
  • 02. Se a scuola venisse introdotta una nuova materia "Storia della mafia" tu saresti... -SFAVOREVOLE 3,4% -FAVOREVOLE/INTERESSATO 83,9% -POCO INTERESSATO 12,6%
  • 03. Pensi di essere informato sulla mafia... -MOLTO 5,7% -ABBASTANZA 66,6% -POCO 26,4% -PER NULLA 1,3%
  • 04. Sei a conoscenza del fatto che il tuo comune é stato sciolto due volte per presunte infiltrazioni mafiose? -SI 68,9% -NO 31,1%
  • 05. Come giudichi il fatto? -GRAVE 70% -POCO GRAVE 11,4% -PER NULLA GRAVE 10,4% -ALTRO 8,2%
  • 06. Quali espressioni useresti per definire un mafioso? -UN DELINQUENTE 31,3% -UN IGNORANTE 20,3% -UNO MOLTO RICCO 16,2% -UN POTENTE 12,6% -UNO CHE DA' LAVORO 3,6% -UN POLITICO 2,4% -ALTRO 13,6%
  • 07. Secondo te quali sono le principali cause per cui un individuo diventa mafioso? -AVERE UNA FAMIGLIA MAFIOSA 30,6% -CARATTERISTICHE PROPRIE DELL'INDIVIDUO 21,8% -IGNORANZA 20,2% -POVERTA' 13,6% -DISOCCUPAZIONE 11,4% -SOLITUDINE 2,1% -ALTRO 0,3%
  • 08. Se tuo padre fosse mafioso cosa faresti? -DA GRANDE FAREI ANCHE IO IL MAFIOSO 3,4% -NON FAREI NULLA 30,4% -ME NE ANDREI DI CASA APPENA POSSIBILE 60,6% -LO DENUNCEREI 5,6%
  • 09. Come giudichi l'operato degli amministratori pubblici riguardo la lotta alla mafia? -MOLTO NEGATIVO 17,8% -NEGATIVO 23,8% -POCO POSITIVO 32,1% POSITIVO 26,1%
  • 10. Come giudichi la figura del collaboratore di giustizia rispetto a quel mafioso che decide di scontare la sua pena nel silenzio? -MEGLIO 32,1% -PEGGIO 34,4% -ALLO STESSO MODO 27,5% -ALTRO 6%
  • 11. Se un mafioso ti offrisse un lavoro, tu accetteresti? -SI 10,4% -NO 89,6%
  • 12. Se fossi commerciante pagheresti il pizzo? -SI 39% -NO 61%
  • 13. Il sud Italia é ancora oggi meno ricco e sviluppato del nord. Di chi é la colpa? -DELLO STATO 39,4% -DELLA MAFIA 35,7% -DELLA SOCIETA' 21,1% -ALTRO 3,6%
  • 14. Secondo te la mafia si può sconfiggere? -SI 49,4% -NO 50,6%

Inchiesta n. 2 Dicembre 2007 "GIOVANI E SESSO"

  • Inchiesta condotta su un campione anonimo di 96 studenti di scuole medie superiori della provincia di Palermo.
  • 01. Qual è la tua attuale situazione relazionale? -RELAZIONE STABILE 38,5% -RAPPORTI OCCASIONALI 29,1% -NON HO RAPPORTI 32,2%
  • 02. Il tuo primo rapporto sessuale... -PRIMA DEI 13 ANNI 2,8% -TRA I 13 E I 16 ANNI 38,5% -TRA I 17 E I 20 ANNI 22,9% -NON HO MAI AVUTO RAPPORTI 36,4%
  • 03. Sei favorevole all'uso del preservativo? -SI 89,5% -NO 7,2%
  • 04. Durante un rapporto sessuale usi il preservativo? -SI 35,4% -NO 6,2% -SOLO QUALCHE VOLTA 22,9% -NON HO RAPPORTI 35,4%
  • 05. L'Aids si trasmette attraverso... -SANGUE INFETTO 80,2% -SALIVA 1,4% -RAPPORTO SESSUALE NON PROTETTO 87,5% -TOSSICODIPENDENZA 9,3%
  • 06. Che cosa è per te un rapporto sessuale non protetto? -UN RAPPORTO SENZA PRESERVATIVO 91,6% -UN RAPPORTO OMOSESSUALE 1,4% -UN RAPPORTO SESSUALE CON UNO SCONOSCIUTO 7,2%
  • 07. Conosci malattie sessualmente trasmissibili? -SI 73,9% -NO 25%
  • 08. Se si, quali di queste malattie sono sessualmente trasmissibili? -SIFILIDE 52,8% -CISTITE 3,1% -GONORREA 18,7% HERPES GENITALE 44,7% -PUBALGIA 17,7%
  • 09. Sei favorevole all'insegnameto dell'educazione sessuale nelle scuole? -SI 97,9% -NO 1,4%
  • 10. Hai mai studiato educazione sessuale a scuola? -SI 67,7% -NO 32,2%
  • 11. Se hai un problema legato alla tua sfera sessuale a chi ti rivolgi? -A NESSUNO 19,7% -ALLA FAMIGLIA 19,7% -AGLI AMICI 46,8% -AD UN CONSULTORIO 16,6%
  • 12. Che cosa è un consultorio familiare? -AMBULATORIO PER ABORTIRE 2% -CENTRO DI CONSULENZA PSICOLOGICA, SESSUALE, MEDICA, SOCIALE 93% -AMBULATORIO DI DISTRIBUZIONE PRESERVATIVI 2%

Inchiesta n. 3 Febbraio 2008 "UN VOTO ALLA POLITICA"

  • Inchiesta condotta su un campione rappresentativo della cittadinanza elettorale attiva, di età compresa fra i 18 e i 70 anni, di entrambi i sessi
  • 01. Si interessa di politica? -SI 43,7% -NO 46,2% HO SMESSO 10%
  • 02. Andrà a votare? -SI 78,5% -NO 15% -DIPENDE DA CHE COSA MI VERRÀ PROMESSO 3,7%
  • 03. Che cosa pensa della caduta del governo? -NE SONO LIETO 5% -MI È DISPIACIUTO 31,2% -ERA PREVEDIBILE 63,7%
  • 04. Di chi pensa sia la colpa? -DEGLI INTERESSI PERSONALISTICI DEI SINGOLI POLITICI 65% -DEL BIPOLARISMO 1,2% -DELL'ATTUALE LEGGE ELETTORALE 22,5% -DELLA MANCANZA DI SOGLIA DI SBARRAMENTO 11,2%
  • 05. Qual è il suo parere sull'attuale classe politica nazionale? -ABBIAMO OTTIMI ESPONENTI POLITICI, BASTA SAPER SCEGLIERE IL PARTITO GIUSTO 5% -LA CLASSE POLITICA È TROPPO DISTANTE DALLE REALI CONDIZIONI DI VITA DELLA GENTE 42,5% -LA SETE DI POTERE È PIÙ FORTE DELLA VOGLIA DI MIGLIORARE IL PAESE 52,5%
  • 06. E che cosa pensa dell'attuale classe politica siciliana? -È MEGLIO DI QUANTO I MEDIA VOGLIANO FAR CREDERE 1,25% -GESTISCE IL POTERE IN MODO PERSONALISTICO E CLIENTELARE 76,2% -OGNUNO HA IL GOVERNO CHE SI MERITA 22,5%
  • 07. Per migliorare l'attuale situazione politica... -BASTA VOTARE I PARTITI CHE FINORA SONO STATI ALL'OPPOSIZIONE 0% -È NECESSARIO MANDARE A CASA LA VECCHIA CLASSE DIRIGENTE 38,7% -È NECESSARIO SCEGLIERE CON PIÙ CONSAPEVOLEZZA I PROPRI RAPPRESENTANTI 58,7% -NON SO 2,5%
  • 08. Per quanto riguarda la politica comunale... -L'ATTUALE AMMINISTRAZIONE HA DIMOSTRATO DI SAPER BENE OPERARE 1,2% -NON SI PUÒ TRACCIARE UN GIUDIZIO UNIVOCO: ALCUNI STANNO OPERANDO BENE, ALTRI LASCIANO PIUTTOSTO A DESIDERARE 47,5%
  • 09. Crede esista ancora una differenza tra destra e sinistra? -CERTO, ED È PIÙ SOSTANZIALE DI QUANTO SI VOGLIA FAR CREDERE 7,5% -AFFATTO. A PRESCINDERE DAL PARTITO CIÒ CHE PIÙ INTERESSA AI POLITICI SONO IL POTERE E IL DENARO 53,7% -LO SPERO 38,7%