venerdì 25 aprile 2008

MEZZANOTTE DI FUOCO


ANALISI DI UN APRILE INCANDESCENTE

di Erica Prestigiacomo

Chi, nel corso di queste ultime settimane, non ha accostato l’immagine del proprio paese a quella di Napoli? Da Bagheria a Villabate, passando per Ficarazzi…. è bastata qualche ora per capire che ancora una volta gli operatori ecologici stessero scioperando. E l’azione apparirà prevedibile se si pensa che, per tutto il mese, le notizie in merito alle sorti del COINRES sono state tanto contraddittorie quanto minacciose: si è parlato di fallimento prima e di commissariamento poi, si è temuto per le ripercussioni contrattuali conseguenti ad un’eventuale cessione del consorzio ad una società settentrionale, si è paventata la possibilità di aggirare il consorzio, pagando l’AMIA affinché effettuasse per sei mesi il servizio fino ad ora svolto dagli operai COINRES, che di conseguenza sarebbero stati costretti a restarsene a casa. Intanto, viene a galla che il COINRES in questi due anni e mezzo non ha versato all’INPS i contributi mensilmente detratti dalle buste paga degli operai, e che i 103 € mensili versati da ognuno di loro per il TFR non sono mai giunti a destinazione. Come se non bastasse, è emerso anche che tutti quegli operai che hanno accettato di estinguere finanziarie e prestiti vari cedendo un quinto del proprio stipendio, pur avendo regolarmente visto sottrarselo…. Sono stati protestati! Così, inspiegabilmente (?) abbandonati dai sindacati, gli spazzini di ogni paese hanno ripreso lo stato d’agitazione.
Indimenticabile per gli operatori villabatesi la notte di domenica 20, che li ha visti trasformarsi da spazzini a mezzi eroi. Infatti, mentre i roghi di spazzatura scaldavano le notti bagheresi, per paura che anche i cassonetti villabatesi finissero con l’essere dati alle fiamme, danneggiando non soltanto le attività commerciali più prossime ai cassonetti, ma anche i veicoli presso di essi posteggiati, gli operai hanno sospeso lo sciopero per ripulire dai rifiuti le strade più a rischio. Appena in tempo. Già durante le operazioni di pulizia arrivavano infatti le notizie degli incendi ai cassonetti siti nella zona cimiteriale e nel corso principale. Fin qui niente di eroico. Il fatto è, che gli operai assunti dalla Temporary e il regolare personale di Bagheria e Ficarazzi, avevano così calorosamente espresso il loro dissenso per il ritorno all’opera dei colleghi, che per paura di ritorsioni gli operai sono stati scortati nella loro attività da vigili e carabinieri.
In conclusione, gli operai sono stati precettati, ma il loro sciopero ha se non altro riscosso un qualche successo: nell’arco di un paio di settimane sono stati versati gli stipendi di febbraio e marzo. Va però segnalata una curiosa anomalia: poiché i diligenti contabili dell’azienda hanno in più occasioni sbagliato le buste paga, buona parte degli operai si è ritrovata a percepire in meno, da dicembre ad ora, una cifra oscillante intorno ai mille euro.
Per dovere di cronaca, va segnalato che l’insonne notte del 20 aprile, è stata trascorsa per strada anche dal sindaco Di Chiara e dall’assessore Cilluffo, i quali sono stati vicini agli operai in rivolta al punto da aver lottato non soltanto contro l’opposizione, ma anche contro alcuni membri della stessa maggioranza pur di versare al COINRES 475.000 €, anticipando le rate dovutegli fino a luglio, a patto che venissero pagati gli stipendi. Ma di fatto continuando così, con buona parte dei comuni del consorzio che continuano ad essere insolventi, con una discutibile gestione amministrativa, con le spese di manutenzione da sostenere (Villabate non ha più mezzi, perché non ci sono fondi per riparare quelli in suo possesso), con l’AMIA che esige il pagamento per il versamento dei nostri rifiuti nella discarica di loro proprietà, con i fornitori che reclamano il saldo per i beni ceduti (primo fra tutti il carburante), e con gli stipendi da pagare … il clima incandescente di aprile minaccia di protrarsi ad oltranza. E il futuro appare più che incerto proprio grigio. Grigio fumo.

giovedì 3 aprile 2008

4 QUARTI MAGAZINE CHIUDE: Che cosa ne pensi?

Caro Visitatore, come ben sai il progetto che ha dato vita alla nostra testata è quasi giunto al termine.
Sono infatti passati dieci mesi dall'inizio dell'avventura in 4 QUARTI: 15 ragazzi accomunati dalla voglia di riscatto sociale in un territorio difficile quale è Villabate.
Maggio è la nostra ora X ...
Cessato il sostegno finanziario della Commissione Europea, per noi volontari, mandare avanti la baracca, da soli, diventa davvero difficile...
Si affaccia prepotentemente all'orizzonte la possibilità che tutto finisca, così come è cominciato, ma questa volta senza alcuna sorpresa.
La precarietà della situazione che viviamo è sempre stata una costante del nostro agire. Ma non ci ha limitati. Per nulla. Mai.
In tutti questi mesi siamo stati bene. Abbiamo realizzato qualcosa di cui sentivamo l'urgenza, creato opinione, dibattito, nelle pagine del nostro giornale; offerto cittadinanza alle vostre critiche anche quando non erano del tutto edificanti nei nostri confronti; ma soprattutto siamo cresciuti in ordine alla qualità delle informazioni pubblicate.
Abbiamo scoperto a poco a poco il bisogno di essere cittadinanza attiva, non sempre scontato dalle nostre parti. Creato un luogo in cui sentirci valorizzati come individui, senza piagnistei. Non siamo noi quelli che si piangono addosso o che restano soltanto a guardare.
E anche se non indispensabili, restiamo comunque una realtà locale positiva a prescindere dalle considerazioni strettamente personali che taluno può manifestare nei nostri confronti.
Ma come in tutti i sogni, prima o poi dovevamo pur svegliarci. E ci svegliamo oggi in un presente difficile da accettare, con un futuro impossibile da immaginare.
Siamo quasi giunti al capolinea del nostro viaggio... E in attesa di rinnovare il biglietto, non possiamo illudervi che possiamo farcela anche stavolta. Il nostro percorso a partire da oggi si fa ancora più accidentato e la buona volontà, da sola, certamente non basta per arrivare lontano.
Perchè è lì che volevamo andare, quando abbiamo cominciato.
Oggi rivendichiamo il diritto a una nuova possibilità... Ma non ce la sentiamo, proprio per lo stesso motivo, di bussare alla porta di qualcuno... Ne tanto meno di entrare in quella porta e di uscire dalla finestra.

Emanuele Minnella
Redattore-capo 4 QUARTI MAGAZINE

mercoledì 2 aprile 2008

THE WALL (Il muro)


VILLABATE. RIQUALIFICATO L'INGRESSO DEL PAESE. LO SCONTRO CON GLI AMBULANTI IRREGOLARI È FINITO, MA A CACHÌ!

di Emanuele Minnella

Un metro e mezzo in altezza per poco meno di settanta passi. Si presenta così il nuovo ingresso del paese, con il suo muro color grigio indifferente, davanti al mercato ortofrutticolo.
Una barriera di cemento armato la cui esecuzione, affidata alla ditta M. & C. SERVICE S.r.l. di San Cipirrello, è prossima ad essere ultimata.
I muri separano, dividono. Talvolta proteggono.
A Villabate, invece, pur avendo ottenuto una collocazione nello spazio, non servono né all'una, né all'altra funzione.
In realtà una sua ragione di esistere questo muro ce l'ha, ma è così sconcertante che non riusciamo ad accettarla.
Neppure se l'opera ci venisse presentata come uno dei tanti interventi di riqualificazione urbana riusciremmo a farcela piacere. Ciò nonostante dovremmo affrontarla, nella sua mediocrità, per sostenerne il peso senza rimanere pure schiacciati.
Si dice che il peso di un muro è sempre maggiore di quello totale dei singoli mattoni che lo compongono.
Osserviamo: il muro in questione, oltre al cemento, incorpora simultaneamente tutti gli argomenti di una politica insicura e rinunciataria; la stessa che alimenta, in misura variabile, la sfiducia nel cambiamento del nostro paese.
Si dice che, numeri alla mano, il muro sia costato 68 mila euro.
Osserviamo: ok! il prezzo è giusto. Mille euro a passo, per impedire a dei venditori di ortofrutta, responsabili di rallentamenti al traffico, di collocarsi su quel triangolo di marciapiede. In definitiva, la cifra da sborsare per “metterci in regola” con la legge, dato l'elevato numero di ambulanti privi di licenza e delle necessarie autorizzazioni per l'occupazione di quella parte di suolo.
Si dice che non vi era altra possibilità all'infuori di questa.
Osserviamo: a seguire l'iter logico che ha accompagnato il provvedimento, sembrerebbe pure una scelta valutata con rigore. In realtà l'incapacità di sanzionare gli abusivi non poteva che determinare simili distorsioni del buon senso. Constatato che nessuno degli irregolari avrebbe tirato fuori dalle proprie tasche un sol soldo per pagare una multa, la si farà patire alla collettività intera.
Si dice che è tutta colpa del Sindaco.
Osserviamo: si dice male. È inutile scaricare la nostra insoddisfazione sul primo cittadino. La decisione di costruirlo risale al 3 maggio 2007, giorno in cui è stato reso pubblico il bando per l'espletamento della gara. All'epoca la bottiglia di champagne per Di Chiara era ancora a raffreddare in frigo.
Si dice che è tutta colpa del Sindaco (2).
Osserviamo: non ci risulta che si sia opposto alla sua costruzione. Ma neppure il consiglio comunale.
Si dice che la questione dei venditori abusivi sia finita a cachì.
Osserviamo: obiettivo degli amministratori sembra essere diventato adesso quello di concedere agli irregolari apposita licenza, o comunque ci stanno pensando. La questione non è comunque risolta; solo parzialmente rinviata. Altri interessi riguardano la nuova collocazione da proporre agli ambulanti che, una volta convertiti alla legge, sapranno bene come tutelare i propri diritti (chiamatili fissa!).
Si dice che in certi casi, certe cose è meglio non dirle.
Osserviamo: non è il nostro caso.

LA "SUBURRA" DELL'IMPERO VILLABATESE


VIAGGIO NELLA REALTÀ DI FONDO VITALE, IL QUARTIERE SEDOTTO E ABBANDONATO DALLA POLITICA E DAI SUOI VIZI

di Giuseppe Vitale

I casi popolari. Così allegoricamente, ma esattamente, viene identificato un quartiere periferico del nostro paese: è Fondo Vitale con le sue vie, Alfa XI, Michele Reina e chissà quale altra stradella inglobata in questa singolare borgata.
Per dovere di cronaca, va precisato che, a Villabate, oltre che nel suddetto quartiere, le abitazioni popolari sono presenti anche altrove; tuttavia l’unica zona che sembra riversare nelle stesse condizioni di Fondo Vitale, cioè con le medesime caratteristiche di ghetto per lo più isolato dal resto del paese, è quella di via Messina Marine, dove, a quanto pare, la situazione sembra essere ancora più critica.
Per capire con quali modalità e con quali strani criteri si sono costruite queste “cattedrali nel deserto” dovremmo andare indietro sino agli anni ottanta, anni floridi per l’edilizia filo-mafiosa.
Ma poiché, è inutile piangere laddove tante lacrime si sono già versate, faremo a meno di carpire certe informazioni che servirebbero solo ad alimentare un fiume di lacrime già in piena.
La casa popolare, di cui solo recentemente si riparla per risolvere il problema dei cari affitti e del mutuo-ergastolano, dovrebbe essere un diritto e non una discriminazione!
E intanto le 147 famiglie e le 541 persone (e scusate se sono poche) residenti in Fondo Vitale, come vivono la loro storia?
Beh! Considerando che sono passati circa diciotto anni da quando gli alloggi sono stati, in malo modo, assegnati, e che da altrettanti anni io stesso ci abito, vi fornirò la mia visione, forse personalistica, ma alquanto veritiera.
La mia intenzione, non è quella di mettere altra legna sul fuoco (come per dire oltre ai problemi, anche le bastonate) bensì quella di far alzare le fiamme affinché, chi non le avesse ancora viste, quantomeno ne senta il caldo ardore.
Dacché la memoria mi accompagna, i casi popolari sono sempre state terra franca, terra di nessuno, o meglio terra appannaggio esclusivo di chi ci vive.
Qui la vita scorre ogni giorno apparentemente in modo placido. Fin troppo direi.
I residenti, avvezzi al solo contesto, non sembrano preoccuparsi del loro presente, fatto di solitudine e isolamento. Figuriamoci se dovessero preoccuparsi di affrontare, con atteggiamento inverso, un futuro incerto.
Con non poche difficoltà, tutto ciò può risultare comprensibile. È invece inaccettabile la sordità e l’insensibilità della società istituzionale che da sempre (e fino ad ora) ha mostrato verso questi abitanti, già penalizzati da condizioni congenite, e costretti a rinunciare a dei diritti elementari, sicuramente garantiti con maggiore facilità ai loro concittadini (ma qui il paragone non regge).
Ed è semplice capire come un quartiere abbandonato alla propria quotidiana follia, dove le uniche relazioni sociali si intrattengono per mezzo dei numerosi (e menomale) venditori ambulanti, unici veri visitatori-animatori, in concorrenza con la pseudo azione repressiva delle forze dell’ordine diventi lo scenario perfetto di: dispersione scolastica, sfruttamento del lavoro minorile, disoccupazione, emarginazione, disagio, violenza, delinquenza (e mi fermo qui per non farla ancora più dissacrante). Eppur vero, però che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
Per un attimo avevo dimenticato la massiccia presenza della politica, quella partitica, intendo. Puntuali come gli orologi svizzeri, i politici di turno, quando è tempo di elezioni, sembrano ricordarsi dei quartieri periferici. Ed ecco spuntare manifesti, volantini, buste di spesa per i più bisognosi, vassoi di pasticcini per i palati più fini, promesse di lavoro, e quant’altro. Grande operazione di marketing!
Poi comunque sistematicamente il vuoto. Una volta finite le elezioni, un ringraziamento per megafono, qualche piccola festicciola e lì si interrompe il compito della politica. Vale per i vinti e per i vincitori!
Sono sicuro che qualcuno si stia già nervosamente agitando su quella sedia, come segno di disapprovazione. Ed in effetti, dal canto suo potrebbe avere ragione.
Infatti da un anno circa, ovvero dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, qualcosa sta cambiando (!?!).
Non me ne voglia nessuno, ma non ne sono convinto. Soprattutto perché, gli sporadici interventi di facciata (come pulire il giardino antistante all’asilo tra l’altro una sola volta) dovrebbero essere ordinari lavori di cui non dovremmo certamente discutere. Ma si sa, Villabate è l’eccezione.
Voglio ricordare che già nel cartellone delle attività estive, organizzate dal Comune, spiccava una serata a Fondo Vitale, con relativo cantante popolare palermitano che cantava in napoletano, Mister Gianni Vezzosi (di cui non voglio fare commento alcuno sulla sua professionalità). La serata ha riscontrato un gran successo, sia tra i villabatesi che tra i cittadini dei paesi limitrofi, a tal punto da invadere il quartiere. Roba da Tatangelo!
Di contro, mezza dozzina di pattuglie erano accorse per vigilare su chissà quale noto motivo.
Forse dovrei pensare che erano anche loro fans di Gianni?
Non capisco a quale scopo si sia realizzata una serata del genere, in un quartiere con già precarie condizioni culturali.
Forse per evitare una folla variopinta in piazza della Regione? O più semplicemente per mantenere una promessa pre-elettorale?
Se l'intenzione degli amministratori era quella di ridare vita ad un quartiere abbandonato, intenzione peraltro apprezzabile, a mio parere, hanno optato per la soluzione più erronea possibile.
Peccato che le buone intenzioni siano svanite così come svanisce una stagione!
Ammetto che possono essere inezie, quelle appena dette, ma nonostante il tempo trascorso e l'uso frequente di Malox è stato un boccone amaro mal digerito, che finalmente ho rigurgitato.
Ma vogliamo parlare delle condizioni delle strade, con buchini, buche e buconi?
Meglio non precipitarci in affermazioni azzardate, visto che il Comune ha già avviato la gara per il rifacimento di 120 strade. Saranno forse incluse anche le strade di via alfa XI e company? Chi vivrà vedrà!
Anche se considerando quanto già avvenuto in altre occasioni è facile intuire come andrà a finire. Mi riferisco in particolare alla collocazione dei cassonetti della raccolta differenziata, di cui Villabate è stata munita da diversi mesi, mentre a Fondo Vitale non se ne vede ancora nemmeno l’ombra.
Anzi sembra essere il luogo ideale (per non abusare della parola discarica) per disfarsi delle cose più disparate.
Traendo spunto dalla questione rifiuti, argomento quanto mai scottante (vedi la tragedia di Napoli, vedi la soap-opera Coinres), ne approfitto per sollecitare il Comune ad avviare una campagna seria di sensibilizzazione in materia, se non vorremmo ritrovarci fra qualche anno nelle stesse condizioni di Napoli.
E ricordando al Sindaco, in quanto primo cittadino, nonché capo dell’amministrazione, che la tassa sui rifiuti è pagata anche dagli abitanti di Fondo Vitale, di provvedere all’ubicazione dei cassonetti per il riciclo della spazzatura.
Attendiamo risposte, anzi fatti!

TUTTI INSIEME A BELLOLAMPO


RACCOLTA DIFFERENZIATA: VERITÀ E BUGIE DIETRO LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DEL COINRES

di Erica Prestigiacomo

Finalmente anche il COINRES si è mosso in materia di raccolta differenziata: ogni famiglia ha ricevuto il suo coupon elaborato, prodotto e distribuito grazie ai fondi dell´Agenzia Reg. della Tutela delle Acque e dei Rifiuti. Le spiegazioni semplici ed efficaci sulla modalità di conferimento del rifiuto da differenziare, sono state accolte con entusiasmo dagli spiriti più ambientalisti che da subito hanno iniziato a gettare i rifiuti in modo intelligente. Ma forse in questi casi più che d’intelligenza si è trattato di ingenuità. Infatti allo stato attuale, il COINRES si limita a far confluire i materiali differenziati in apposite piattaforme autorizzate. Non discariche, dunque, ma neppure enti preposti al riciclaggio. E qualche operatore ecologico insinua che a loro non è arrivata alcuna comunicazione in merito, e che per ora tutti i rifiuti finiscono indistintamente a Bellolampo. Malignità dei lavoratori mal pagati o bugiarda propaganda dell’azienda? Difficile trovare la verità, e a dire il vero, difficile anche esigere l’adempimento al servizio da parte del COINRES, soprattutto in un periodo così caldo e delicato quale quello attuale, in cui è già tanto se i rifiuti vengono raccolti. Di fatto, nel dubbio, nonostante ogni cittadino dovrebbe gettare i propri rifiuti nel proprio comune di appartenenza, vi invito a trasgredire a fin di bene: se davvero non riuscite a rassegnarvi all’idea che gli scatoloni che avete riempito con sola carta finiscano in discarica accanto alle vostre lattine schiacciate con cura e a tutti gli altri rifiuti locali, non resta che una semplice possibilità: gettateli a Palermo. Infatti da tempo l’AMIA effettua il servizio di raccolta differenziata. Attualmente i materiali da riciclo convergono nelle mani di privati, ma in breve l’AMIA dovrebbe iniziare a riciclare da sé, e per questo motivo si è già dotata di un centro per la raccolta differenziata, costato peraltro 2 milioni, che potrebbe riciclare 44 mila tonnellate di carta e plastica. Potrebbe, ma non lo fa. La questione è che questo centro non è stato ancora collaudato per problemi burocratici… storie di ordinaria Sicilia! Il direttore generale promette che sarà messo in funzione entro la fine della primavera, ma non specifica di quale anno. Intanto ad espletare il servizio ci pensano le ditte esterne convenzionate, che però funzionano molto meno di quanto potrebbero perché a Palermo la raccolta differenziata non è mai davvero decollata, e oggi la percentuale di rifiuti differenziati supera di poco il 5 per cento. E’ davvero paradossale che chi vuole impegnarsi non ha garanzie sufficienti per farlo, e chi ne ha la possibilità non se ne cura. Sembra che nulla sia stato fatto per incrementare questa percentuale, e forse la verità è che per qualcuno risulti più conveniente puntare sulla costruzione del termovalorizzatore che sul riciclaggio. Intanto non ci resta che invidiare quei comuni in cui, pur essendo affidata a privati, la raccolta differenziata funziona egregiamente, e i rifiuti vengono raccolti casa per casa secondo un calendario prestabilito: l’umido viene raccolto nei giorni dispari, il martedì si raccolgono vetro e lattine, il giovedì la plastica e il sabato la carta….Trieste? No. Altofonte! Riciclare è il modo più semplice ed economico per tutelare l’ambiente e la nostra stessa salute. I tanto decantati termovalorizzatori dovrebbero essere l’ultima soluzione a cui ricorrere, e sarebbe veramente così se l’interesse comune si sostituisse all’interesse personale: tanti paesi hanno capito già da parecchio che il riciclaggio della spazzatura è un vero e proprio business. Se il COINRES o l’AMIA riuscissero a riciclare i rifiuti locali, non ne trarremmo soltanto vantaggi ecologici, ma anche economici: gli utili si trasformerebbero infatti in riduzioni concrete della nostra tassa sui rifiuti. Ma come si suol dire, in Sicilia ognuno pensa agli affari suoi.

LA POLITICA COME UNA PARTITA


SCENDONO IN CAMPO I PRIMI SEI MESI DI AMMINISTRAZIONE

di Emanuele Minnella

Nni ficiru abballari a samba! O quasi.
L'amministrazione comunale, riunitasi lo scorso 9 marzo nell'aula consiliare, ha giocato la sua prima vera partita con gli elettori.
La comunicazione istituzionale (a dire il vero più un tentativo che altro) sembra essere diventata un'arma da non sottovalutare persino per i nostri amministratori che, a distanza di otto mesi dall'insediamento in Comune, hanno scelto di giocare in casa, scegliendo un'assemblea cittadina per tracciare un primo bilancio della loro stagione.
La vita come una partita: scendono in campo i primi sei mesi di attività amministrativa e la cittadinanza villabatese.
Domenica, ore 11.00: se il Sindaco rinuncia alla Messa, di sicuro possiamo farlo anche noi.
In tribuna una discreta rappresentanza di cittadini over 50. Fischio di inizio. È l'avvio della partita.
L'assenza di giovani talenti, certamente fuori allenamento, oltre che sfiniti dal solito sabato sera passato 'a banchina, consegna la partita agli attaccanti dell'amministrazione Di Chiara che dominano il terreno di gioco, collezionando tutta una serie di palle goal.
Sono le palle delle manifestazioni culturali e di intrattenimento, talvolta last minute, degli assessori Centorbi e Marsala; quelle delle aiuole ripristinate, della potatura degli alberi, dei cestini per le cartacce, dell'intervento di riqualificazione delle strade ricadenti nel territorio. Ma anche quelle della realizzazione dei nuovi loculi al cimitero e della prossima sperimentazione del servizio di trasporto pubblico urbano.
L'amministrazione punta decisamente sul fair-play, cercando di restituire alla squadra le soddisfazioni mancate in diverse altre circostanze.
Rientro negli spogliatoi. Il risultato è di 1 a 0 per i padroni di casa.
L'occasione per gli avversari arriva al secondo tempo. Entra in campo, la segreteria del giovanissimo Partito Democratico villabatese, capitanata da un Nicola Firriolo ancora troppo acerbo per avviare efficacemente l'attacco. A dire il vero, ci prova subito tirando fuori il pallone del presunto maxi-risarcimento da un milione e mezzo di euro chiesto, dalla Procura della Corte dei Conti, agli ex amministratori di Carandino (Gaspare Centorbi, compreso). Ma l'azione è presto interrotta per fallo ai danni del Sindaco che, quanto a simulazioni, è comunque un professionista.
Inefficace la rimessa laterale di Di Chiara; siamo di fronte ad argomenti ripescati 800 km più in là, oltre lo stretto. A una implicita, ma chiara, richiesta di espulsione per Centorbi, che protesta nell'angolino, il primo cittadino reagisce traendo spunto dalla vicenda Bassolino in Campania.
La prima vera occasione goal della giornata, per la squadra ospite finisce così a bordo campo.
È comunque una partita priva di emozioni, quella che si svolge sotto i nostri occhi; siamo oltre il 70esimo minuto di gioco e il risultato resta ancora fermo sull' 1 a 0.
Colpo di scena! Invasione di campo: un cittadino, candidato della Casa delle Libertà alle ultime comunali e assunto dal COINRES lo scorso dicembre, rivendica il proprio diritto a quel posto di lavoro.
Ritrovata la normalità, la cittadinanza villabatese schiera i giocatori più vecchi della politica locale: i capicannonieri, Nino Fontana e Gioacchino Garbo. Rimasti in panchina per troppi anni, invano cercano di demolire la fortezza Di Chiara. Fontana getta degli ottimi argomenti sul terreno di gioco (in particolare la fattura da un milione di euro intestata COINRES), ma brucia la sua occasione, finendo l'azione al limite dell'area. Identico destino per Garbo.


Con una Giunta al completo e una cittadinanza sottotono ci è parso naturale quell' 1 a 0 in favore dall'amministrazione. Neppure l'intervento del Caporedattore (il sottoscritto) poteva ribaltare un risultato che, in fin dei conti, non ci dispiace. Dopotutto, l'assemblea è nata come un confronto amichevole tra le istituzioni e il cittadino; trasformarla in terreno di battaglia politica, o peggio ancora in scontro, sarebbe stato fuorviante e poco costruttivo.
Da buoni sportivi restiamo, comunque, orgogliosi del risultato, ma la prossima volta, col COINRES in campo, le questioni Lavoro ed Economia, vinceremo di sicuro noi!

AAA CERCASI ISTRUZIONE


L'OSSERVATORIO SCOLASTICO LANCIA L'ALLARME: A VILLABATE IL 70% DEGLI ADOLESCENTI NON TERMINA LA SCUOLA DELL'OBBLIGO

di Sara Colletta

Villabate, 13 marzo. Nell'aula consiliare della nostra Casa comunale si è tenuta una conferenza sul tema della dispersione scolastica.
L'incontro, promosso dall'assessorato alle Politiche Sociali, ha visto anche la partecipazione degli assessori alle Politiche Giovanili, alla Pubblica Istruzione e dell’intera equipe del Servizio Sociale Territoriale, oltre alle associazioni che operano sul territorio, e al contributo prestigioso della Dottoressa Maria Antonietta Confreda, referente dell’osservatorio sulla dispersione scolastica.
Grandi assenti le scuole villabatesi, eccezion fatta per i dirigenti scolastici dell'istituto Don Lorenzo Milani.
l lavori e le discussioni della giornata ci consegnano una realtà territoriale decisamente inquietante. I dati esposti dalla Dott.ssa Confreda parlano chiaro: nella scuola media di Villabate, il tasso di dispersione è pari al 14%, ma aumenta vertiginosamente se si prende ad esame la fascia d’età superiore a quella media degli studenti. Il 70% dei ragazzi villabatesi, inoltre, non assolve all’obbligo scolastico e quando ci riesce lo fa portandosi dietro le lacune di una carriera scolastica “disimpegnata”. Le percentuali rimangono più contenute nelle scuole elementari, ma la situazione risulta comunque allarmante.
Un alto tasso di minori presenta disturbi nell’apprendimento o vive in cosiddette situazioni a “rischio” che, se non opportunamente considerate, rischiano inevitabilmente di determinare situazioni pregiudizievoli per il futuro adolescente.
Il quadro delineato si tinge di sfumature ancor più scure se si pensa che i BAMBINI che, a vario titolo, disertano regolarmente la scuola, sono gli stessi che poi entrano a far parte della malavita villabatese (sono reclutati spesso per estorcere il pizzo ai commercianti); fanno branco in piccole gang di micro-criminali, autori degli stessi atti vandalici a danno degli istituti scolastici; si inseriscono precocemente nel mondo del lavoro. Tra gli stessi, sono stati riscontrati addirittura diversi casi di alcolismo, di abuso, di maltrattamento (anche fra pari) e di prostituzione.
Non siate increduli! Parliamo proprio del nostro paese, ma soprattutto di situazioni che si moltiplicano di fronte ai nostri occhi. Il problema non è nato, infatti, dall'oggi al domani, ma ce lo siamo lasciati alle spalle per tanti anni e adesso che è diventato così evidente non possiamo più fare finta che non esista.
Villabate risulta essere un territorio fortemente a rischio. Rischio ritenuto concreto e riconosciuto dai più alti livelli istituzionali dello Stato se proprio il Ministero della Pubblica Istruzione ha ritenuto necessario istituire nel nostro territorio un osservatorio sulla Dispersione scolastica.
Dispersione corrisponde, dunque, a devianza. Ma quali sono le cause del problema? Innegabile la crisi di valori socialmente condivisi. In realtà un ruolo fondamentale lo gioca la famiglia, molto spesso incapace di gestire in maniera adeguata i propri figli, specie se occupata a risolvere le proprie difficoltà economiche.
Ma pure il mondo scolastico ha le sue responsabilità. Inadeguato a rispondere ai bisogni del minore, quasi la totalità degli istituti possiede un organico insufficiente e poco valorizzato nelle sue funzioni, edifici fatiscenti e malsani. Spiega meglio la Dott.ssa Confreda: “la scuola è lo specchio della società -ma aggiunge- non può da sola compensare a tutte le manchevolezze”.
E alla tortuosa condizione del paese non corrisponde neppure una crescita dei servizi; problema posto anche ai nostri amministratori nel corso della discussione.
Il servizio sociale ha ancora degli operatori part-time con un numero di ore esiguo ed un organico scarso. Manca un servizio di neuropsichiatria infantile o ancora centri di logopedia. E le famiglie difficilmente accettano di spostarsi per frequentare i centri suddetti dislocati su altri territori.
Le istituzioni, il Comune, le famiglie e la società tutta, hanno l’obbligo di morale e politico di porre una soluzione al problema. E la prevenzione risulta in questi casi la parola chiave.

Le inchieste di QUATTRO QUARTI Magazine

  • Per suggerimenti e info: quattroquarti@freemail.it

Inchiesta n.1 Luglio 2007 "SE DICO MAFIA...DICI..."

  • Indagine condotta su un campione anonimo di 88 studenti frequentanti le terze classi della Scuola media statale "Pietro Palumbo" di Villabate. Margine approssimativo di errore 0,1%-0,5%. Elaborazione dati a cura del KLTV 4/4. Anno 2006
  • 00. Con chi parli maggiormente di mafia? -CON LA FAMIGLIA 18,2% -CON GLI AMICI 19,2% -CON GLI INSEGNANTI 57,7% -CON NESSUNO 4,8%
  • 01. In tema di lotta alla mafia, la tua scuola... -HA FATTO ABBASTANZA 40,4% -POTEVA FARE DI PIU' 40,2% -HA FATTO POCO O NULLA 19,4%
  • 02. Se a scuola venisse introdotta una nuova materia "Storia della mafia" tu saresti... -SFAVOREVOLE 3,4% -FAVOREVOLE/INTERESSATO 83,9% -POCO INTERESSATO 12,6%
  • 03. Pensi di essere informato sulla mafia... -MOLTO 5,7% -ABBASTANZA 66,6% -POCO 26,4% -PER NULLA 1,3%
  • 04. Sei a conoscenza del fatto che il tuo comune é stato sciolto due volte per presunte infiltrazioni mafiose? -SI 68,9% -NO 31,1%
  • 05. Come giudichi il fatto? -GRAVE 70% -POCO GRAVE 11,4% -PER NULLA GRAVE 10,4% -ALTRO 8,2%
  • 06. Quali espressioni useresti per definire un mafioso? -UN DELINQUENTE 31,3% -UN IGNORANTE 20,3% -UNO MOLTO RICCO 16,2% -UN POTENTE 12,6% -UNO CHE DA' LAVORO 3,6% -UN POLITICO 2,4% -ALTRO 13,6%
  • 07. Secondo te quali sono le principali cause per cui un individuo diventa mafioso? -AVERE UNA FAMIGLIA MAFIOSA 30,6% -CARATTERISTICHE PROPRIE DELL'INDIVIDUO 21,8% -IGNORANZA 20,2% -POVERTA' 13,6% -DISOCCUPAZIONE 11,4% -SOLITUDINE 2,1% -ALTRO 0,3%
  • 08. Se tuo padre fosse mafioso cosa faresti? -DA GRANDE FAREI ANCHE IO IL MAFIOSO 3,4% -NON FAREI NULLA 30,4% -ME NE ANDREI DI CASA APPENA POSSIBILE 60,6% -LO DENUNCEREI 5,6%
  • 09. Come giudichi l'operato degli amministratori pubblici riguardo la lotta alla mafia? -MOLTO NEGATIVO 17,8% -NEGATIVO 23,8% -POCO POSITIVO 32,1% POSITIVO 26,1%
  • 10. Come giudichi la figura del collaboratore di giustizia rispetto a quel mafioso che decide di scontare la sua pena nel silenzio? -MEGLIO 32,1% -PEGGIO 34,4% -ALLO STESSO MODO 27,5% -ALTRO 6%
  • 11. Se un mafioso ti offrisse un lavoro, tu accetteresti? -SI 10,4% -NO 89,6%
  • 12. Se fossi commerciante pagheresti il pizzo? -SI 39% -NO 61%
  • 13. Il sud Italia é ancora oggi meno ricco e sviluppato del nord. Di chi é la colpa? -DELLO STATO 39,4% -DELLA MAFIA 35,7% -DELLA SOCIETA' 21,1% -ALTRO 3,6%
  • 14. Secondo te la mafia si può sconfiggere? -SI 49,4% -NO 50,6%

Inchiesta n. 2 Dicembre 2007 "GIOVANI E SESSO"

  • Inchiesta condotta su un campione anonimo di 96 studenti di scuole medie superiori della provincia di Palermo.
  • 01. Qual è la tua attuale situazione relazionale? -RELAZIONE STABILE 38,5% -RAPPORTI OCCASIONALI 29,1% -NON HO RAPPORTI 32,2%
  • 02. Il tuo primo rapporto sessuale... -PRIMA DEI 13 ANNI 2,8% -TRA I 13 E I 16 ANNI 38,5% -TRA I 17 E I 20 ANNI 22,9% -NON HO MAI AVUTO RAPPORTI 36,4%
  • 03. Sei favorevole all'uso del preservativo? -SI 89,5% -NO 7,2%
  • 04. Durante un rapporto sessuale usi il preservativo? -SI 35,4% -NO 6,2% -SOLO QUALCHE VOLTA 22,9% -NON HO RAPPORTI 35,4%
  • 05. L'Aids si trasmette attraverso... -SANGUE INFETTO 80,2% -SALIVA 1,4% -RAPPORTO SESSUALE NON PROTETTO 87,5% -TOSSICODIPENDENZA 9,3%
  • 06. Che cosa è per te un rapporto sessuale non protetto? -UN RAPPORTO SENZA PRESERVATIVO 91,6% -UN RAPPORTO OMOSESSUALE 1,4% -UN RAPPORTO SESSUALE CON UNO SCONOSCIUTO 7,2%
  • 07. Conosci malattie sessualmente trasmissibili? -SI 73,9% -NO 25%
  • 08. Se si, quali di queste malattie sono sessualmente trasmissibili? -SIFILIDE 52,8% -CISTITE 3,1% -GONORREA 18,7% HERPES GENITALE 44,7% -PUBALGIA 17,7%
  • 09. Sei favorevole all'insegnameto dell'educazione sessuale nelle scuole? -SI 97,9% -NO 1,4%
  • 10. Hai mai studiato educazione sessuale a scuola? -SI 67,7% -NO 32,2%
  • 11. Se hai un problema legato alla tua sfera sessuale a chi ti rivolgi? -A NESSUNO 19,7% -ALLA FAMIGLIA 19,7% -AGLI AMICI 46,8% -AD UN CONSULTORIO 16,6%
  • 12. Che cosa è un consultorio familiare? -AMBULATORIO PER ABORTIRE 2% -CENTRO DI CONSULENZA PSICOLOGICA, SESSUALE, MEDICA, SOCIALE 93% -AMBULATORIO DI DISTRIBUZIONE PRESERVATIVI 2%

Inchiesta n. 3 Febbraio 2008 "UN VOTO ALLA POLITICA"

  • Inchiesta condotta su un campione rappresentativo della cittadinanza elettorale attiva, di età compresa fra i 18 e i 70 anni, di entrambi i sessi
  • 01. Si interessa di politica? -SI 43,7% -NO 46,2% HO SMESSO 10%
  • 02. Andrà a votare? -SI 78,5% -NO 15% -DIPENDE DA CHE COSA MI VERRÀ PROMESSO 3,7%
  • 03. Che cosa pensa della caduta del governo? -NE SONO LIETO 5% -MI È DISPIACIUTO 31,2% -ERA PREVEDIBILE 63,7%
  • 04. Di chi pensa sia la colpa? -DEGLI INTERESSI PERSONALISTICI DEI SINGOLI POLITICI 65% -DEL BIPOLARISMO 1,2% -DELL'ATTUALE LEGGE ELETTORALE 22,5% -DELLA MANCANZA DI SOGLIA DI SBARRAMENTO 11,2%
  • 05. Qual è il suo parere sull'attuale classe politica nazionale? -ABBIAMO OTTIMI ESPONENTI POLITICI, BASTA SAPER SCEGLIERE IL PARTITO GIUSTO 5% -LA CLASSE POLITICA È TROPPO DISTANTE DALLE REALI CONDIZIONI DI VITA DELLA GENTE 42,5% -LA SETE DI POTERE È PIÙ FORTE DELLA VOGLIA DI MIGLIORARE IL PAESE 52,5%
  • 06. E che cosa pensa dell'attuale classe politica siciliana? -È MEGLIO DI QUANTO I MEDIA VOGLIANO FAR CREDERE 1,25% -GESTISCE IL POTERE IN MODO PERSONALISTICO E CLIENTELARE 76,2% -OGNUNO HA IL GOVERNO CHE SI MERITA 22,5%
  • 07. Per migliorare l'attuale situazione politica... -BASTA VOTARE I PARTITI CHE FINORA SONO STATI ALL'OPPOSIZIONE 0% -È NECESSARIO MANDARE A CASA LA VECCHIA CLASSE DIRIGENTE 38,7% -È NECESSARIO SCEGLIERE CON PIÙ CONSAPEVOLEZZA I PROPRI RAPPRESENTANTI 58,7% -NON SO 2,5%
  • 08. Per quanto riguarda la politica comunale... -L'ATTUALE AMMINISTRAZIONE HA DIMOSTRATO DI SAPER BENE OPERARE 1,2% -NON SI PUÒ TRACCIARE UN GIUDIZIO UNIVOCO: ALCUNI STANNO OPERANDO BENE, ALTRI LASCIANO PIUTTOSTO A DESIDERARE 47,5%
  • 09. Crede esista ancora una differenza tra destra e sinistra? -CERTO, ED È PIÙ SOSTANZIALE DI QUANTO SI VOGLIA FAR CREDERE 7,5% -AFFATTO. A PRESCINDERE DAL PARTITO CIÒ CHE PIÙ INTERESSA AI POLITICI SONO IL POTERE E IL DENARO 53,7% -LO SPERO 38,7%